I RAPPORTI TRA EUGENIA DE MONTIJO IMPERATRICE DI FRANCIA
E COSTANTINO NIGRA - di Franco Macocco
L’evento di oggi è frutto di una serie di incontri e coincidenze fortunati che si sono susseguiti e allineati in modo favorevole:
- il mio interesse per C. Nigra è nato allorché nella biblioteca dei miei suoceri , e quindi di mia moglie , ho trovato e letto il romanzo di Salvator Gotta , che non ha pretese di rigore storico , ma che oggi si direbbe rientrare nel filone dei “ romanzi storici , cito Valerio Massimo Manfredi , Max Gallo , Matteo Strukul
- l’incontro con l’ing. Roberto Favero , che ha fondato e per almeno tre lustri è stato l’animatore dell’Associazione Culturale con la pubblicazione di libri , organizzazione di convegni in Canavese e poi a S. Pietroburgo , Parigi e Vienna , dove il Nigra ha svolto la sua missione di ambasciatore ; manca all’appello Londra , ma ci ripromettiamo di completare l’opera ;
- l’incontro con il Notaio Giancarlo Adami , che mi ha confidato che il padre , il Gen. Dante Adami , canavesano come il Nigra , autore del carme “ La rassegna di Novara “ da cui l’Arma ha tratto uno dei suoi piu’ famosi motti “ servir tacendo e tacendo morir “, nel corso della sua vita aveva raccolto documenti , corrispondenze e cimeli dagli eredi del Nigra e da librerie specializzate in documenti storici , che conservava gelosamente e non faceva vedere a nessuno .
Il corteggiamento all’amico Adami è durato qualche anno , ma alla fine ha dato i suoi frutti , con l’affidamento in comodato d’uso di un bel numero di corrispondenze , fra cui , spiccano le lettere dell’imperatrice Eugenia ,
-nel periodo di lokdown ho provato a mettere sulla carta , dopo attente ricerche, il libro che oggi presentiamo , potendo contare sui suggerimenti e incoraggiamenti della Prof.ssa Donatella Balani ;
- si trattava , a questo punto di trovare un editore , e anche qui , un evento fortunato ha fatto si che Aracne inviasse a non so quanti destinatari , me compreso , una newsletter che sollecitava a pubblicare con loro eventuali opere letterarie : ho mandato il manoscritto e dopo due giorni mi hanno confermato l’intenzione di pubblicare il libro ;
- l’anno scorso , in un viaggio in barca , ho conosciuto la dott.ssa Marta Mammana , alla quale , avendomi ella detto che lavorava alla Farnesina , ho
parlato del Nigra e del libro e che si è subito offerta di sondare la possibilità di una presentazione presso la sede del MAECI ;
- nel frattempo avevo mandato il manoscritto all’Ambasciatore Massimo Spinetti , estimatore del Nigra perché ne aveva ricoperto la stessa sede a Vienna e che aveva convinto gli altri diplomatici fondatori ad intitolare l’ASSDIPLAR al Nigra in quanto uno dei piu’ efficaci e storicamente importanti diplomatici ,
S.E. l’ambasciatore Spinetti è grande amico della nostra Associazione e si è subito generosamente offerto di collaborare , impegnando l’ASSDIPLAR , qui rappresentata dall’Ambasciatore Mochi , anche economicamente , per l’odierna presentazione ;
- la dott.ssa Mammana e l’ambasciatore Spinetti hanno autorevolmente appoggiato l’iniziativa presso la consigliera Del Papa , che con i collaboratori Dott. Biason e Ciatti , siccome si sta parlando di storia della diplomazia , si sono subito dimostrati interessati e hanno fattivamente prestato ogni collaborazione per la riuscita della medesima .
- infine , tramite la prof.ssa Balani , sono riuscito ad ottenere la inestimabile collaborazione di una professionista della storia qual è la Dott.ssa Rosanna Roccia , la quale si è sempre occupata degli epistolari di figure chiave del nostro Risorgimento quali Cavour , D’Azeglio e anche Urbano Rattazzi .
Un enorme grazie a tutte queste persone.
Il libro è stato per me l’occasione per approfondire lo studio di personaggi che precedentemente conoscevo solo superficialmente e di eventi , anche minori da un punto di vista storiografico , che però messi assieme mi hanno convinto dell’importanza del contributo del Nigra al processo di unificazione dell’Italia .
La straordinarietà del ritrovamento di corrispondenze fra Eugénie e Costantino , finora assolutamente inedite e , devo dire , inaspettate , data la convinzione di tutti gli storici circa la deliberata distruzione dei suoi documenti nei giorni finali della sua vita , è data dal fatto che esse testimoniano , nel loro susseguirsi cronologico nell’arco di un cinquantennio , un inconsueto rapporto di amicizia e confidenza fra una delle più famose imperatrici e uno dei tanti diplomatici che l’hanno avvicinata.
La prima è inviata da Parigi , nel corso della seconda guerra d’Indipendenza ( maggio – giugno 1859 ) , allorché Eugénie era reggente e l’imperatore Napoleone III° al fronte , dopo le battaglie di S. Martino e Solferino e prima dell’Armistizio di Villafranca e tratta argomenti politici , e , in specie della proposta del Piemonte di condizionare la fine delle ostilità all’abbandono del Veneto da parte dell’esercito austriaco , oltre alla Lombardia già liberata , in
cambio dell’allontanamento delle truppe di Garibaldi e Cialdini dal confine con il Trentino .
La seconda è inviata da Biarritz nel corso del decennio successivo e tratta argomenti letterari in seguito all’invio da parte del Nigra di versi poetici all’imperatrice, che si è impegna a ricopiarli per Panizzi , direttore della biblioteca del British Museum , che li ha trovati “ charmants “ .
La terza e ultima è stata inviata da Cap Martin dove l’imperatrice si era fatta costruire una casa , pochi mesi prima della morte di Costantino , con parole affettuose di invito a ospitarlo in una terra dal clima mite in mezzo a sole e fiori.
Sul libro è inoltre pubblicato un biglietto del principe Richard di Metternich , ambasciatore austriaco a Parigi , indirizzato al Nigra , ambasciatore del Regno d’Italia , in occasione della fuga dell’imperatrice da Parigi a seguito del crollo del II° impero ( 4 settembre 1870 ) , dopo la sconfitta di Sedan .
Fuga minuziosamente descritta dal dentista americano Dott. Evans nelle sue memorie che rivelano il ruolo da lui ricoperto per far passare Eugénie fra le file dei rivoltosi , fino a Deauville e poi in Gran Bretagna.
Inoltre è riportata un’importante lettera autografa del Nigra , che contiene l’unica conferma conosciuta e sommariamente resa con una certa ritrosia , del suo ruolo in occasione della fuga dell’imperatrice dalle Tuileries attraverso il Louvre , cui seguì la formazione del governo repubblicano.
Nel libro sono altresì pubblicate delle corrispondenze di sodali dell’imperatrice, da lei sollecitati a contattare il Nigra : il nipote Primoli e il segretario Franceschini Pietri , nonché gli asserti dello scrittore Salvator Gotta , convinto che fra i due fosse intercorso anche un rapporto amoroso .
Nel complesso , è ampiamente documentato il rapporto di profonda amicizia durato 50 anni , fra due personaggi di diverse estrazioni e diversi interessi , ma uniti da inaspettate “ affinità elettive “.