Carteggio tra Costantino Nigra e i membri della sua famiglia
Sono qui raccolte moltissime lettere private che Costantino Nigra scrisse e ricevette dai membri della sua famiglia.
Il carteggio copre l'arco di tempo che va dal 1861 al 1906 e comprende lettere del Nigra al fratello Michelangelo, alla famiglia della sorella Virginia, al figlio Lionello ed alla nuora Teresa.
padre e madre di Costantino Nigra moglie Emerenziana e figlio Lionello
EPISTOLARIO
Costantino Nigra e la sua famiglia
1861 - 1906
CARTEGGIO
Il carteggio copre l'arco di tempo che va dal 1861 al 1906 e comprende lettere del Nigra al fratello Michelangelo, alla famiglia della sorella Virginia, al figlio Lionello ed alla nuora Teresa.
II fratello Michelangelo (nato nel 1833), cieco dall'occhio destro, si laureò in medicina e rimase scapolo; esercitò la professione di medico a Castellamonte dove visse sino alla morte avvenuta nel 1893, per un tumore all'intestino.
Nigra gli fu legato particolarmente per tutta la vita in quanto era stato involontariamente la causa della sua cecità, avvenuta durante un gioco da ragazzi negli anni 1830.
La sorella Virginia (nata nel 1830), sposò in prime nozze il notaio Giacomo Mattioda di Castellamonte da cui ebbe due figli: Michelangelo e Ludovico (cieco dalla nascita). Poi rimasta vedova nel 1860, si risposò nel 1877 con il cugino (da parte materna) Angelo De Rossi, da cui ebbe un figlio, Natale, nato nel 1878.
Nigra, come costume dell'epoca, non si rivolge quasi mai, nelle sue lettere, alla sorella, ma agli uomini di casa, il cognato Derossi ed i nipoti. La famiglia Derossi Nigra abitava a Castellamonte, in una bella villa sulla collina del Castello dei Conti di San Martino, passata poi in proprietà al nipote dottor Costantino, figlio di Natale.
Il nipote Natale ebbe vari incarichi fiduciari dal Nigra, legati alla gestione di lavori e incombenze varie di famiglia.
La moglie, Emerenziana Vegezzi Ruscalla, figlia di Giovenale e di Felicita, sposò Nigra nel settembre 1855 nella chiesa di San Vito sulla collina di Torino. Gli sposi vissero insieme per qualche anno ma poi Lei si rifiutò di seguire il marito una volta diventato Ministro Residente a Parigi nel 1860. I due quindi seguirono percorsi di vita diversi, legati esclusivamente dal figlio Lionello che peraltro non diede al padre le soddisfazioni che si attendeva da lui. Della corrispondenza tra i due non esiste traccia alcuna essendo confluita negli archivi Vegezzi Ruscalla mai giunti nei fondi della famiglia Nigra e presumibilmente dispersi.
Il figlio Lionello fu, per molti anni, uno dei crucci principali del Nigra. Di carattere bizzarro e vivace, da bambino venne alle mani col figlio dell'Imperatore Napoleone III, Luigi suo coetaneo (erano nati entrambi nel 1856) quando frequentò il Collegio a Parigi da cui il padre lo tolse inviandolo a studiare in Germania.
Frequentò la Facoltà di Ingegneria e Scienze Naturali di Torino in cui si laureò tardivamente in geologia e mineralogia, scienza che tentò di sviluppare con scarso successo.
Culturalmente era abbastanza ben educato tanto da coltivare la passione della montagna con Quintino Sella e comporre, sull'esempio del padre, una raccolta di poesie pubblicate postume dalla moglie Teresa (e conservate al Centro Studi Nigra).
Morì improvvisamente di infarto, appena un anno dopo la morte del padre, nel 1908. Su di lui si perdono le ricerche delle Memorie Diplomatiche, scritte dal padre e mai ritrovate. In un intervista, comparsa sul quotidiano La Stampa di Torino nel luglio del 1907, due giorni dopo la morte del padre avvenuta a Rapallo, Lionello dichiarò che il padre aveva affidato a lui le sue carte con preghiera di non pubblicarle prima che tutti i protagonisti delle vicende politiche fossero scomparsi dalla scena.
Nè le Memorie nè il Testamento furono mai ritrovati, purtroppo.
Teresa Marten Perolin sposò segretamente (con dispensa dalle pubblicazioni) Lionello Nigra il 17 novembre 1884. Era figlia di Giovanni Marten Perolin e Carolina Presbitero ed era nata nel 1864 a Vico Canavese dove resiedeva.
Il padre era stato un valoroso combattente nella guerra del 1859, in cui aveva perso una gamba e per questo aveva ottenuto un importante riconoscimento da Napoleone III.
Nigra seppe del matrimonio dal fratello Michelangelo e ne fu offeso per non esserne stato informato dal figlio, che avrebbe dovuto, secondo le usanze del tempo, chiedergli l'autorizzazione. Per questo e altri motivi legati alle considerevoli spese che Lionello sosteneva, il padre mantenne col figlio, per molti anni, rapporti assai tesi che si stemperarono soltanto negli ultimi anni di vita.
Con la nuora invece i rapporti furono sempre di cortese considerazione.
Lettere al Fratello Michelangelo
Parigi, 13 settembre 1861 - Legazione d'Italia
Carissimo fratello,
Ti mando il forcipe oggi stesso, e il Casean, edizione del 1862; vedi se è recente!
Ti mando inoltre il più bel fucile che sia uscito dalla Manifattura imperiale di Saint
Honoré. Fu fatto appositamente per me con molta cura dal signor Escoffier, direttore
dello Stabilimento. E' un'arma di tutta precisione e di lavoro finito di cui non si può
avere il simile per 1000 franchi in tutta Francia e Navarra. Domenica scorsa nel Parco
dei Rothschild, a La Ferriére, uccisi, nella giornata, 55 tra pernici e lepri.
Vero è che ce n'era come l'arena del lido, e uno dei miei compagni ne uccise fino
ad ottanta in cinque ore di caccia. Troverai forcipe, Casean e fucile alla Maternità insieme a questa mia. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Nota: il Casean, edizione del 1862, dovrebbe essere un trattato di Pediatria poichè
Michelangelo Nigra era Medico Pediatra laureato a Torino e specializzato a Parigi
Parigi, 30 gennaio 1867
Carissimo fratello, tu scrivi come un finanziere consumato. Vorrei che il rendiconto di Scialoja assomigliasse al Tuo. Ti ringrazio delle informazioni che mi dai; ma ti ripeto quello che ti scrissi alcuni giorni orsono. I proventi dei beni devono essere impiegati, detratte le imposte, ai tuoi bisogni e a quelli della sorella. I proventi degli altri cespiti vorrei che Tu li impiegassi nell'affittarti una casa a Castellamonte, dove dovresti vivere più comodamente che a Castelnuovo. Se a questo fine ti occorrono denari, scrivimi e te li manderò. Ti abbraccio caramente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 13 giugno 1877
Carissimo fratello, rispondo subito alla tua lettera autorizzandoti a fabbricare il piccolo casotto nella vigna, ma a condizione che impiegherai in quella spesa la mia parte delle L. 2.500 ricavate dalla vendita delle 4 camere della casa dello zio Luigi, più le L. 1.250 che riceverai dal sig. Vanetti in questi giorni. A questo modo rimarrà a tua disposizione la quota che ti appartiene dalla vendita suddetta, e così potrai fare il tuo viaggio di vacanza a Roma e Firenze e anche Venezia. E' questa una condizione sine qua non ch'io pongo al mio compenso.
Giacché parliamo di cose che toccano alla successione di famiglia, ti esprimo il desiderio che tu faccia procedere all'assestamento dei nostri conti comuni con nostra sorella Virginia. E' necessario che ciò che le spetta sull'eredità paterna e materna venga liquidato amichevolmente. Essa ha figli, ed uno di essi è, credo, di già maggiorenne. Io non voglio aver seccature da questo lato. Fra te e me non ci saranno mai questioni di nessuna specie, e rimarremo indivisi, finché avremo vita. Ma Virginia ha da tutelare gli interessi dei suoi figli ed è bene che si liquidi la sua parte.
Io mi offro a sottostare a tutte le spese che comporterà questa divisione. Pensaci e mandami poi il modulo della procura che farò in capo a te.
Godo che Lionello continui ad avere discreta condotta. Incoraggialo e non perderlo di vista. La mia salute è abbastanza soddisfacente. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 25 aprile 1878
Carissimo fratello, ti ringrazio dell'ultima lettera. L'inverno è finalmente passato e la Neva ha fatto da dieci giorni la solita debacle. La ricomparsa del sole e d'un tempo più mite mi ha fatto bene ed ora mi trovo in buona salute. Non aver dunque inquietudini. Riceverai per mezzo di Vanetti, la somma di Lire 1.000 per la pensione di Lionello.
Voglio sperare che si conduca meglio, se non avessi avuto sul suo conto tanti disinganni. Abbi cura della salute. Spero vedervi nella estate o nell'autunno. T'abbraccio di cuore. Il tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 18 luglio 1878
Carissimo fratello, la tua ultima lettera mi giunse doppiamente gradita giacchè, oltre alle tue buone nuove, essa mi recò notizie un po' più soddisfacenti su mio figlio.
Dal sig. Vanetti riceverai in questi giorni L. mille per la di lui pensione e spese.
Andrò presto in congedo. Passerò una quindicina in Germania e Svizzera e capiterò in Italia tra la metà e fine di agosto. Te ne avvertirò in tempo affinchè tu possa venire a vedermi in Torino.
Ti mando quì unita una lettera del Nigra fu Domenico del Capriolo (regione del Comune di Castellamonte ndr); ti prego di rispondere loro in mio nome, che l'eredità menzionata dalla Gazzetta del Popolo è una favola, e che io non ho mai avuto la minima notizia del loro fratello, il quale ha dovuto morire or son più di 30 giorni in Algeria.
Vedrò con interesse i disegni della casupola che stai meditando. Ben inteso hai i pieni pienissimi poteri e ti autorizzo di fare di quella proprietà tutto ciò che ti piacerà. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 21 luglio1878
Carissimo fratello, ti informo fin d'ora che anticiperò la mia corsa a Torino. Ci sarò il 2 agosto. Ti scriverò ancora da Parigi. Ma intanto tienti libero da ogni impegno per questa data. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 322 rue Saint Honorè - 26 luglio 1878
Carissimo fratello, salvo contr'ordine sarò a Torino il 2 agosto. Ti prego di venire a vedermi all' Albergo d'Europa e pranzare con me detto giorno 2 agosto, venerdì, alle 7. Conduci anche Lionello e fammi il piacere di dire a Vegezzi (la moglie Emerenziana ndr), a Virginia e a suo marito Derossi, che li vedrei tutti con piacere a pranzo da me in quello stesso giorno. Conto sopra di te e nella speranza di abbracciarti presto ti mando i miei più affettuosi saluti. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Aix Les Bains (su carta intestata con una rondine e la scritta intorno -Je reviendrai-)
22 agosto 1878
Carissimo fratello, ho preso una quindicina di docce e bagni a Aix e mi trovo abbastanza soddisfatto della mia cura. Vado a completarla a St Moritz-Bad (Svizzera cantone dei Grigioni) dove vi prego di scrivermi! Fammi il, piacere di far ritirare all'Albergo d'Europa un pacco col tuo indirizzo, contenente un orologio con catena d'oro che ho comperato a Ginevra per Lionello. Rimettilo a Lionello e digli che mi scriva a St Moritz-Bad. Ho pure comandato a Ginevra un orologio pel nostro nipote Ludovico. Quest'orologio ha le ore marcate in rilievo affinchè il povero cieco possa trovarle toccando il quadrante con le dita. La catena destinata a quest'orologio è unita al pacco predetto. Ma l'orologio ti sarà spedito direttamente da Ginevra dalla ditta di fabbrica Pathek-Philippe & C. Sta sano ed ama il tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 422 rue St Honoré - 2 ottobre 1878
Carissimo fratello, eccomi in Parigi da dieci giorni circa, donde partirò per Pietroburgo fra un mese, salvo incidenti imprevisti. Scrivimi all'indirizzo quì sopra indicato durante tutto ottobre.
Da Ginevra mi fu scritto che l'orologio per Vico (il nipote Cieco Ludovico ndr) fu mandato. L'hai ricevuto? Io ti ho spedito di quì, per la ferrovia a piccola velocità e franche di porto, tre casse, una contiene libri, un'altra libri ed una pelle di lupo, la terza un mio ritratto fatto sopra una fotografia, tutte e tre le casse ti sono indirizzate.
Dì a Lello che mi scriva e digli che fui molto attristato di non averlo trovato a Castellamonte quando vi andai. La sua assenza ha diminuito il piacere che ho avuto di essere stato in mezzo a voi. Saluta Virginia e Derossi ed ama il tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 26 dicembre 1878
Carissimo fratello,
ho ricevuto oggi la tua del 20 e rispondo subito. Volevo scriverti da Parigi prima di partire per Pietroburgo ma poi fui preso dalle occupazioni e dalle visite di congedo dell'ultima ora, ed appena giunto qui fui colpito da una grippe (influenza ndr) ostinata che mi tormentò per tre settimane. Ora sono quasi guarito ma mi rimane ancora un po' di bruciore alla gola, che, spero, se ne andrà anche lui. L'inverno qui è relativamente mite. La Neva (il fiume di Pietroburgo ndr) si agghiacciò soltanto da dieci giorni, e finora il termometro non scese al di sotto di dieci gradi di freddo.
Mi congratulo con Te per la ballata che m' hai mandato a Parigi. E' proprio bellina. Non ti sapevo questo talento pratico. Bravo davvero. Coltivala quanto puoi questa benedetta poesia. La musa è spesso una ottima consolatrice nella noia della vita.
La cassa del miele mandatami da Derossi (il cognato ndr) mi è pervenuta tre giorni orsono. Ho già gustato il miele che è eccellente e molto profumato. Il gusto è fine e potrebbe competere con quello di Chamonix se fosse altrettanto bianco e profumato come quest'ultimo. Mi rincresce di non aver mandato da Parigi a Derossi un saggio del miele di Chamonix affinchè potesse farci sopra degli studi comparativi. Ma la prima volta che passerò a Parigi non dimenticherò di farlo. La cosa merita attenzione perchè il miele di Castellamonte è veramente buono e perchè diventi perfetto non gli manca che un maggior grado di purificazione ed un colore meno giallo. Ti prego di ringraziare Derossi per quest'invio. Ma veramente me ne mandò troppo. Ne avrò per parecchi anni. Sventuratamente il freddo eccessivo fece crepare una decina di vasi di vetro. I vasi in terra resistettero tutti.
Se avrò un'occasione per Parigi farò spedire a Derossi da colà qualche vasetto di miele di Chamonix, anche prima che io torni a Parigi. Insomma se arriverà del miele al suo indirizzo saprà di che si tratta.
Scrivo a Vanetti (probabilmente un funzionario del Ministero degli Esteri ndr) che ti mandi L. 1.000 per la pensione di Lello (il figlio Lionello -all'epoca 22nne- che aveva un appannaggio mensile dal padre ndr) al quale dissi che aspetto una sua lettera che mi informi di quello che fa e che intende fare.
Scriverò pel Ferrero Vercelli (presumibilmente un tutore di Lionello ndr). Saluta Virginia e Derossi. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 6 marzo 1879
Carissimo fratello, ti scrivo per rassicurarti della mia salute che è abbastanza buona. Malgrado tutte le chiacchiere dei giornali e malgrado l'incredibile bévue (abbaglio ndr) del D.re Boskine, che è la prima autorità medica in Pietroburgo, non c'è affatto peste in questa città, ed il caso segnalato da Boskine è, secondo l'opinione generale, un caso sifilitico. Fatto è che il malato sospetto, Prokofiew, sta infermo da oltre un mese e non è ancora morto. Anche da Astrakhan (città della Russia meridionale ndr) le notizie sono eccellenti. Da circa un mese non vi fu più sulle foci del Volga alcun caso di epidemia. Riceverai da Vanetti la somma di L. 1.000 per le spese di Lionello.
Saluta Virginia e Derossi ed ama il tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 23 settembre 1879
Carissimo fratello, partirò in congedo sabato 27 settembre corrente. Spero di poter farti una breve visita nei primi di ottobre. Ti scriverò da Torino e da Milano. Voglimi bene. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 422 rue St Honoré - 30 ottobre 1879
Carissimo fratello, ti ho spedito a piccola velocità una cassa di libri ed altre casse contenenti batterie di cucina e lampade, tutte cose che mi erano rimaste dopo il mio cambiamento di posto. Ho fatto pagare il porto sino a Torino. Ho pure fatto spedire a Derossi una cassa di bottiglie di vino di Bordeaux (Pichon de Lougueville) e qualche vasetto di miele del Gatinais. Io partirò fra due o tre giorni da Parigi, e rientrerò in Russia a piccole giornate. Non sarò a Pietroburgo che tra il 20 e il 25 novembre. Verso quell'epoca scrivimi a Pietroburgo e mandami le tue nuove e quelle di Lello. Saluta Virginia e Derossi. Io sono stato un po' raffreddato ma ora sto bene.
T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 7 febbraio 1880
Carissimo fratello, ho ricevuto la tua lettera del 2 corrente. Essa mi ha amareggiato l'anima, come puoi ben pensare. Tu mi domandi le mie istruzioni sul da farsi a proposito di Lionello. Che istruzioni posso io darti? Lionello è maggiore di età. Non vuole ascoltare i miei consigli. Non mi obbedisce. La legge non mi dà alcun mezzo di coercizione. Se vuol correre alla sua perdita ci corra. Io ho fatto il mio dovere verso di lui: se egli non vuol fare il suo verso di me e verso la società e verso il suo paese, ne abbia l'onta ed il danno. Una sola cosa mi resta a dichiarargli e ti prego di fargliela sapere, ed è che oramai, se non fa senno, non deve più contare sopra di me e che non pagherò un centesimo pei suoi debiti, se ne fa. T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 22 giugno 1880
Carissimo fratello, ho ricevuto la tua del 19. Oramai per Lionello ho perso ogni speranza. Non si correggerà più e finirà male. Abbiamo fatto, tu ed io tutto il possibile per mantenerlo sulla buona strada. Non vuole ascoltarci, peggio per lui. Dio gliela mandi buona. Non pago più un solo centesimo dei suoi debiti. Pagagli gli alimenti nella proporzione che crederai e non altro. Non so ancora quando potrò lasciare Pietroburgo. Ti scriverò più tardi su ciò. T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 422 rue St Honoré 14 novembre 1880
Carissimo fratello, parto oggi da Parigi per la Russia. Ma mi fermerò per strada una o due settimane e non sarò a pietroburgo che ai primi di dicembre. Quest'anno l'inverno cominciò presto in Russia. La Neva si congelò il 29 ottobre, il che non era accaduto che due volte in due secoli. ma oramai il freddo non mi fa più paura. temo solo l'umidità del disgelo per la mia gola. Credo fai benone non accettando la deputazione. E' un mestiere ingrato, non d'altro fecondo che di contrarietà e di disinganni. Cura la tua salute e sta sano. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino.
Pietroburgo, 25 maggio 1881
Carissimo fratello, ho ricevuto le tue due ultime lettere del 28 aprile e del 19 maggio corrente, e ti ringrazio d'entrambe. Ho scritto a Vanetti perchè ti rimborsi le L. 130 per le campane. Ti prego di dire a Virginia che ho ricevuto a suo tempo i funghi e la lavanda e la ringrazio. I funghi erano eccellenti e la lavanda odorosissima. Dille ancora che la prego di fare ancora quest'autunno una nuova raccolta di funghi secchi e di mandarmeli, e di tenermi pronti dei nuovi sacchetti di lavanda che prenderò con me quando andrò in Italia.
Ora vengo all'oggetto della tua ultima lettera. Ti autorizzo a pagare il necessario per la laurea di Lionello. Quanto alla pensione mensile, essa non deve variare perchè non potrei aumentarla per l'avvenire. Scrivimi indicandomi le somme date a Lionello dal primo dell'anno in poi affinchè io possa regolare questo conto. Cura la salute.
T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Milano, 12 ottobre 1881
Carissimo fratello, giunsi quì sabato. Oggi parto per Roma. Sarò di ritorno a Milano domenica 16 e senz'altro scendi all'Albergo della Gran Bretagna ove io alloggio. Io devo poi andare di nuovo a Monza per qualche giorno. Se per caso non puoi venire a Milano, allora ti dò convegno a Torino il 26 ottobre corrente. Ma al ricevere di questa lettera rispondimi subito perchè così, spero, potrò avere la tua risposta al mio arrivo da Roma in Milano che sarà nel mattino di domenica prossima. T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 30 settembre 1882
Carissimo fratello, parto in congedo e prima di andare in Italia mi fermerò 10 o 15 giorni a Parigi. Se hai a scrivermi nell'intervallo dirigimi le tue lettere a Parigi, 422 rue St Honoré. T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 19 dicembre 1882
Carissimo fratello, partirò fra breve per Londra, ove sarò verso il 4 o 5 gennaio prossimo. Eccoti il mio nuovo indirizzo: 35, Queen's Gate S W London T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra 35 Queen's Gate S.W. - 23 aprile 1883
Carissimo fratello, fra qualche giorno partirò per Parigi, Pietroburgo, Mosca ove vado ad assistere all'incoronamento dello Czar. Se hai a scrivermi dirigimi le lettere, sino al 2 maggio a Parigi, 422 rue St Honoré e dopo quella data all'Ambasciata d'Italia a Pietroburgo. Spero che le cose a Mosca si svolgeranno bene e che tornerò sano e salvo.
T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 30 gennaio 1883
Carissimo fratello, Tu scrivi come un finanziere consumato. Vorrei che il rendiconto di Scialoja somigliasse al tuo. Ti ringrazio delle informazioni che mi dai; ma ti ripeto quello che ti scrissi alcuni giorni orsono. I proventi dei beni devono essere impiegati, detratte le imposte, ai tuoi bisogni e a uelli della sorella. I proventi degli altri cespiti vorrei che tu li impiegassi nell'affittarti una casa a Castellamonte dove potresti vivere più comodamente che a Castelnuovo. Se a questo fine ti occorrono denari, scrivimi e te li manderò. Ti abbraccio caramente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Nota:
Antonio Scialoja,
Laureato in giurisprudenza a Napoli nel 1841, divenne professore di economia politica all'Università di Torino nel1846. Nel 1844 si era recato per alcuni mesi a Parigi e a Londra incaricato da alcune case commerciali napoletane, entrando in rapporto, in particolare, con l'ambiente culturale parigino.
Ritornò nel Regno delle Due Sicilie nel 1848 per diventare Ministro dell'Agricoltura e del Commercio nel governo liberale di Carlo Troja.
Arrestato dopo la repressione del 1849, fu condannato all'esilio "perpetuo" e quindi costretto a rifugiarsi nel Regno di Sardegna. A Torino continuò con gli studi di economia approvando in pieno l'indirizzo liberistico del Cavour. Ne sono testimonianza le sue opere più note: Carestia e Governo (1853) e Note e confronti dei bilanci del Regno di Napoli e Stati Sardi (1857).
Ritornò nuovamente a Napoli nel 1860, dopo la spedizione dei Mille, per diventare Ministro delle Finanze nel governo provvisorio di Garibaldi. Appoggiò inoltre la fusione delle economie dell'ex regno delle Due Sicilie con gli stati Sardi. Le stesse rigide basi liberiste le applicò a un trattato commerciale fra Italia e Francia che provocò numerose proteste nell'industria italiana, inferiore a quella francese e perciò incapace di vincere la concorrenza.
In seguito fu segretario generale al Ministero dell'Agricoltura nel primo Governo Ricasoli del Regno d'Italia, consigliere della Corte dei Conti e senatore dal 1862, Ministro delle Finanze nel secondo Governo La Marmora e poi nel secondo Governo Ricasoli, infine Ministro della Pubblica Istruzione nel Governo Lanza e nel secondo Governo Minghetti.Si dimetterà dall'incarico per la mancata approvazione del suo progetto sull'istruzione elementare obbligatoria.
Parigi, 422 rue St Honoré - 5 dicembre 1883
Carissimo fratello, sono in Parigi da qualche giorno in congedo. Non so ancora se andrò in Italia. Ma in caso affermativo, te ne renderò informato. Ti ringrazio delle tue ultime lettere e specialmente dell'ultimissima del 27 novembre in cui mi annunzi la commessa affidata a Lionello. Amo sperare che la compirà bene e mi saprà dar profitto per l'avvenire. Fa uso quando lo crederai della lettera al Vanetti.
La mia salute è buona. Ho fuggito la nebbia di Londra perchè continuava a tormentarmi la gola. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 8 luglio 1884
Carissimo fratello, ti fo rimettere da Vanetti la somma di L. 1.000 destinate alle riparazioni della casa di Castelnuovo. Vorrei pure un giorno o l'altro andar a rivedere il luogo ove siamo nati; che è pieno della memoria dei nostri poveri morti. E vorrei potervi dormire e condurre con me, al bisogno, un amico e un domestico.
Se non bastano le L. 1.000, ti prego di scrivermi ciò che occorrerebbe di più. Vorrei molto fare questa corsa, quando lo potrò; ma se trovo una porta o una finestra che non chiude, scappo subito. Mi rincresce che i San Martino (la famiglia dei conti proprietaria del castello di Villa Castelnuovo ndr) non vogliano cedere le loro rovine. Avrei voluto avere una casa per poterci andare a morire. Se sai che ce ne sia una in un bel luogo, e con molto terreno attorno, fammelo sapere. Ti prego di mandare questa lettera quì unita a Lionello nel luogo ove si troverà.
Noi abbiamo una conferenza pendente e non so ancora quando finirà, di modo che ogni progetto di congedo è per ora in sospeso. Sta sano e mandami le tue notizie. Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 16 luglio 1884
Carissimo fratello, oggi non posso scriverti che due righe, avendo molto da fare. Ti ringrazio della tua lettera. Per la casa di Castelnuovo vorrei fossero in ordine porte, finestre, pavimento, tetto, travatura. Se ti occorre per ciò altro denaro scrivimi ma fa provvedere a ciò. Pei mobili, se potrò andarci a stare anche per poco, ci penserò io. Credi che sia proprio impossibile l'indurre i San Martino a cedermi la loro rovina, e quello che possiedono a Castelnuovo? Sarei disposto a prender tutto, se vogliono.
Il villino di Castellamonte è, e deve rimanere il tuo diporto e la tua distrazione. Se fosse possibile comperare attorno molto spazio, da poterci fare un bel parco di dietro, con bosco da potersi passeggiare molto, forse la cosa mi tenterebbe. Ma senza questo no. Ma per ora fa fare il più urgente che è di riparare la casa di Castelnuovo.
Mi rincresce di vedere che Lionello invecchia senza proprio dir molto in senno. Tanto peggio per lui. Speravo che si sarebbe messo a lavorare cogli Scarpella. Ed invece d'esser con loro in Sardegna, batte le strade, che farci?
Sta sano e credi all'affezione sincera del tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 28 agosto 1884
Carissimo fratello, rispondo subito all'ultima tua. Unisco quì una lettera per Derossi per pregarlo di accettare la procura. Leggila, chiudila e fagliela rimettere. La procura gli sarà spedita da Vanetti, vidimata a Roma. Veramente io avrei dichiarato di avere soltanto la casa e i beni di Castelnuovo. Ma accetto tutto quello che a te conviene di fare. Soltanto ti prego, sino a nuovo ordine, di continuare ad amministrare il tutto. Io ti darò ogni anno quietanza per tale amministrazione, affinchè in ogni caso tu non abbia seccature. Se Lionello vuole stabilirsi in Castelnuovo ed amministrare lui quei pochi beni, io vi consentirei volentieri ma a condizione che io riterrò sulla sua pensione, che gli fo pagare mensilmente, le somme equivalenti per il pagamento delle imposte di questi beni e delle assicurazioni contro gli incendi etc; perchè voglio assicurare il pagamento di dette spese. Anzi ti sarei grato di farmi, in tal caso, sapere a quanto ammontano tali spese. E' mia espressa intenzione che finchè tu amministrerai la mia parte di beni, tu disporrai di tutti i frutti di essi e di ogni rendita, non voglio sentir parlare di conti. Ogni anno avrai debita quietanza di ogni cosa. Se Lionello prenderà l'amministrazione, voglio fare i patti ben chiari con lui. Se non risiederà sul luogo non intendo punto lasciargliela. Unisco la noterella del nostro povero padre. Fui molto commosso nel rivedere la sua, non dimenticata, scrittura.
Io non sarò in Londra per un mese circa. Ti avvertirò del ritorno. Intanto fa procedere gli atti di divisione; e non hai bisogno di consultarmi ulteriormente per questo. T'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 29 agosto 1884
Carissimo fratello, ho dimenticato di dirti nella mia precedente che, ben inteso, puoi ritirare tutte le botti che vuoi ed ogni cosa che vuoi. Ti ripeto poi che voglio che le spese tutte dell'atrio siano a mio carico. Mandamene quando sarà tempo la nota. Ti abbraccio di nuovo. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Dresda, Victoria Hotel - 2 ottobre 1884 (su carta intestata dell'albergo)
Carissimo fratello, Ti prego di far pervenire a Lionello la lettera qui unita, dopo che l'avrai letta e sigillata. Io sarò di nuovo a Londra fra una decina di giorni. Sono venuto a passare qualche giorno in Germania, parte per affari e parte per fare un'escursione nelle montagne di Sassonia che non conoscevo ancora e che sono veramente originali e strane come formazione geologica. Te le descriverò la prima volta che ti vedrò. Ora sono di nuovo richiamato a Londra per affari. Scrivimi colà fra una decina di giorni e dammi le tue nuove. Non ho ancora detto nulla a Lionello intorno all'uso e all'amministrazione dei beni di Castelnuovo. Ti prego darmi il tuo consiglio in proposito. Se egli rimanesse a Castelnuovo non avrei nessuna difficoltà a lasciargli l'uso dei beni e della casa, a condizione che io sia assicurato del pagamento delle imposte, delle assicurazioni per gli incendi e del mantenimento in buono stato degli edifici. Ma se non ci assicura, sono molto dubbio sul da fare. Consigliami, ti prego, su ciò.
Intanto t'abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 27 dicembre 1884
Carissimo fratello, mi rincresce il saperti ripreso dai tuoi dolori. Curati e va a prendere i fanghi quando la stagione sarà propizia. Mi offenderesti non accettando il denaro mandato. Se ti occorre altro ch'io possa, scrivimi. Sai che il poterti rendere servizio è un piacere per me. Hai fatto bene a rimproverare Lionello del suo atto brutale; e te ne ringrazio. Mandami, ti prego, la data e il luogo del matrimonio ed il nome, età etc della sciagurata che ha avuto il coraggio di unire le sue sorti a quelle di Lionello. Ti rinnovo la preghiera di trattenere, sulla somma mensile della pensione di Lionello la somma per l'assicurazione agli incendi e per le imposte di ogni natura, se non avrai la prova in mano che l'uno e l'altro pagamento siano fatti. Tengo assolutamente a questo. Ed ora ti auguro buon anno e ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 5 aprile 1885
Carissimo fratello, spero che sei in buona salute. La mia è discreta ora. Ma fui tormentato da laringite tutto marzo. Riceverai un fascicolo della Revue des Deux Mondes ed uno della Antologia. Ti mando pure un sacco contenente due vestimente (vestiti ndr) complete, che ti prego di rimettere a Virginia, e sono per i suoi figli. Sono nuovi e credo della misura voluta. Vi sono pure nel sacco una dozzina e mezza di fazzoletti bianchi per te. Un'altra dozzina e mezza ti sarà spedita più tardi. Mando anche un impermeabile per tuo nipote Dr Michelangelo. T'abbraccio di cuore.
Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 21 aprile 1885
Carissimo fratello, ti mando col mezzo solito una lampada ad olio, assai comoda per leggere, perchè s'innalza, s'abbassa e si gira a volontà. Includo quì la spiegazione. Studia bene il modo di introdurre e far funzionare la miccia.
Quanto a Lionello, siccome i miei consigli sarebbero vani ora, come furono sempre, stimo il miglior consiglio di non dargliene. Tanto peggio per lui se continua a regolarsi male, e scioccamente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino.
PS: bada che la lampada serve soltanto con oli vegetali, non con petrolio e altri oli minerali - Allegate istruzioni per l'uso della lampada
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 3 agosto 1885
Carissimo fratello, ti mando una valigia ove troverai le solite riviste, cioè la Revue des Deux Mondes, e l'Antologia, e oggetti di vestiario che puoi distribuire fra i nipoti, come ti piace.
Io parto fra un paio di giorni per Ems, in Germania, ove vado a fare una cura per la mia gola. Tutto l'inverno e la primavera fui tormentato da una specie di bronchite o angina e anche ora tutta la mucosa respiratoria è in cattivo stato. Spero andar poi in Italia. Ma di ciò ti scriverò più tardi dalla Germania.
Ti abbraccio caramente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Milano, Grand Hotel Continentale - martedì 22 settembre 1885
Carissimo fratello, ti dò convegno a Torino all'Albergo di Europa venerdì 25 a mezzodì e 1/2. Faremo colazione insieme; poi ritornerò per la sera a Milano. In caso che tu non possa venire telegrafami subito a Milano appena avrai ricevuto questa mia. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Londra, 35 Queen's Gate S.W. - 14 novembre 1885
Carissimo fratello, avrai già visto dai giornali che sono traslocato a Vienna. Parto domani da Londra per Roma; poi per Vienna; e da Vienna tornerò a Londra per poco per prender congedo. Ti avvertirò quando sarò fisso a Vienna. Ma a cominciare dai primi di dicembre puoi scrivermi colà all'indirizzo Ambassade d'Italie à Vienne (Autriche).
Riceverai fra poco dei libri, in un sacco contenente vestimenta che ho fatto fare per Te. Forse sono un po' grandi. Ma si fecero sulla misura di quelli che ti mandai precedentemente un anno fa. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Parigi, 422 rue St Honoré - 9 gennaio 1886
Carissimo fratello, quando riceverai questa lettera sarò definitivamente installato, spero, a Vienna ove potrai dirigermi le lettere. L'indirizzo è: Ambasciata d'Italia, 1 Josephplatz Vienna (Austria). Ti mando un sacchetto con dentro due vestoni. Se ti vanno bene tienili per Te, se no fanne regalo a qualcuno dei nipoti. Ebbi da questi una buona lettera d'auguri pel Capo d'Anno. Dì loro che li ringrazio di cuore dei loro voti e che li contraccambio. Tu sta sano e voglimi bene. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Baden bei Wien, Sauerhof - 9 agosto 1890
Carissimo fratello, ti ringrazio della tua lettera. Non posso ancora darti migliori nuove della mia sciatica. Ho cominciato la cura elettrica, combinata colle doccie calde e fredde. Ma il dolore, specialmente la notte, persiste e per poter dormire un poco devo prendermi da tre a 5 centigrammi di morfina per notte. Ho provato le iniezioni. Ma il sistema è per me poco pratico perchè dovrei farle nella notte e cioè una verso mezzanotte e una verso le 2 1/2. E bisognerebbe per questo che avessi un operatore a quelle ore e, come dissi, la cosa non è pratica. Quanto a fare da me non potrei operare che sulla coscia destra e così ho fatto. Ma sono nervoso e non riesco bene. Preferisco prendere la morfina da interno. Con due centigrammi posso dormire da mezzanotte alle due, non di più. Il dolore mi sveglia e se voglio dormire altre due ore devo prendere altri due centigrammi. Per fortuna la salute generale è ottima. Ma la pressione di una lunga sofferenza agisce sul mio morale e temo che alla lunga anche la salute se ne risenta. La sciatica, secondo che dicono i medici, è mite. Le reni, le natiche sono libere. Anche il nodo del nervo sciatico alla natica non mi duole. Il dolore ha la sua sede principale nel poplice e un poco anche sulle coscie. Anche il ginocchio non duole o ben poco. I movimenti muscolari sono liberi. Non vi è segno di enfiagione. Nel giorno il dolore diminuisce molto e diventa sordo. Ma la sera, a cominciare dalle 9, aumenta e si fa acuto. Eccoti, mio caro, il mio misero stato. Io non so dare alla malattia altra causa che la fatica eccessiva d'una corsa sulla montagna che durò 4 ore, mentre ero ancora debole e provato dalla cura dei bagni caldi solforosi di Baden che avevo preso per compiere la guarigione dalle mie lombaggini. Per ora non vedo altro che confermare le cure dell'elettricità e delle doccie locali. Mi riservo di darti nuove più tardi. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Vienna, 24 agosto 1890
Carissimo fratello, posso darti nuove migliori della mia sciatica. I dolori hanno diminuito di intensità e di durata. Ma non posso ancora camminare al di là di 10 o 15 minuti senza riposarmi, e per dormire devo ancora prendere 2 centigrammi di morfina per notte. Nel resto la salute è buona. Forse mi deciderò a partire per Pfäfers-Ragaz (antiche terme presso Liechtenstein nel Cantone San Gallo in Svizzera ndr) per esperimentare quei bagni. Le acque di Pfäfers sono poste dagli specialisti fra le indifferenti termali. Ma secondo altri pare che abbiano un'azione sedativa specifica per i reumatismi a base neuropatica, e per le nevralgie, specie per quella del nervo sciatico. Se fra tre o quattro giorni il miglioramento già cominciato non fa progressi sensibili tenterò anche questa prova. Sarai del resto informato a tempo della partenza e dell'indirizzo. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Vienna, 2 febbraio 1891
Carissimo fratello, l'avv. Rossi mi riferisce che finalmente il decreto per la vendita di Bollengo è stato ottenuto. Ti autorizzo quindi a firmare il contratto nei termini stabiliti, e per questo ti metterai d'accordo con Rossi. Il denaro per il pagamento ti sarà mandato a tempo debito. E' inteso con Rossi che io sarò avvertito 10 giorni prima della scadenza per il pagamento, e in quei dieci giorni il denaro ti sarà rimesso, probabilmente per mezzo di una tratta su Torino. Dirai al nipote Natale che non gli ho risposto perchè aspettavo sempre questo benedetto decreto. Ora gli dirai in mio nome che confermo quanto gli hai detto per parte mia. Gli darò 100 Lire al mese, ed egli farà le funzioni di intendente della proprietà. Gli pagherò pure un uomo di fatica, ossia domestico rurale che lo aiuti. Per mangiare potrà aggiustarsi, per ora almeno, coll'albergo ove tu e Rossi avete fatto colazione, o altrove nel villaggio, come crederà.
Per ora, e finchè non avrò fissato altrimenti, si scelga nel castello una camera per dormire, e vi faccia mettere un letto e gli altri mobili indispensabili, molto modesti ma puliti. Questi mobili saranno per conto mio, e ne pagherò il prezzo. Col letto saranno compresi il materasso e le coperte. Il letto dovrà essere in ferro e ottone; gli oggetti per il lavabo in maiolica bianca. Ma le lenzuola, serviette e lingerie se le procurerà lui per costo suo personale. Egli prenderà possesso in tuo nome (giacchè tu figuri come il proprietario) della proprietà. Terrà un inventario di ogni oggetto. Farà fare e sorveglierà i lavori agricoli, prendendo consiglio da te. Gli somministrerà il denaro per le spese. Poi fra te e lui combinerete ciò che si dovrà fare nei primi tempi per tirare il miglior partito dalla proprietà. Credo che il più utile sia di vendere l'uva.
Natale terrà un libro esatto d'ogni entrata e d'ogni uscita, ossia d'ogni profitto e d'ogni spesa.
Per i lavori di costruzione e di adattamento della casa, che saranno piuttosto considerevoli, m'intenderò con Fiorina. Già, per parecchi mesi la cosa sarà in mano dei mastri da muro, falegnami etc. Natale s'intenderà poi con Fiorina per sapere dove potrà dormire per ora, giacchè tutte le camere, una dopo l'altra, dovranno passare per mano degli operai. Insomma nei primi tempi ci sarà da far molto e ci saranno noie. Mettetevi con buona volontà e si verrà a capo di tutto. E intanto proponetemi quello che vi sembra meglio ora e poi.
Mi riservo di scriverti per la cessione dell'usufrutto. Intanto sappimi dire se basta che tu mi accordi l'usufrutto (alle condizioni che ti specificherò più tardi) con obbligo in semplice chirografo come credo e se ci vuole qualche altra formalità. T'abbraccio. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Complimenti per la commenda.
Vienna, 26 novembre 1891
Carissimo fratello, la tua lettera del 24 mi giunge graditissima perchè mi apprende che tu continui a migliorare in salute e non c'è pericolo di recidiva.
Non ho ancora ricevuto la quietanza di Lionello. Ma mi fa piacere il sapere che abbia cominciato a dar opera all'espiazione dei suoi debiti. Se lo vedi o gli scrivi puoi dirgli che questo è il miglior modo per riconciliarmi con lui.
Il denaro per spese di anticipazione, sia per i lavori del falegname sia per le spese di muratura ti sarà mandato a seconda del bisogno, a te o a Natale secondo che giudicherai più urgente dopo di chè sarò avvertito della somma successivamente. Non occorre quindi toccare il fondo ora in deposito che è riservato per il pagamento della
compra. Soltanto vorrei che questo benedetto pagamento si facesse presto. Ti prego di esprimere questo mio vivo desiderio al cav. L. Rossi. Egli mi scrisse ultimamente che l'adunanza dei creditori doveva aver luogo il 19 corrente, ma che non potè aver luogo perchè il giudice doveva trovarsi alle assise. Egli mi parla di mesi. Sono veramente dolente di questi contrattempi.
Per tornare alle anticipazioni ti prego dunque di avvertirmi 8 giorni prima e io farò pagare la somma ogni volta.
Il dislivello del pergolato che conduce alla Masserizia è veramente troppo grande per fare una passeggiata piana. Ma quel dislivello si può tuttavia diminuire un poco mettendovi in fondo la terra delle macerie. Si faccia il meglio che si potrà. Ma a ogni modo bisogna alzare il pergolato in guisa che si possa passeggiare.
Ho visto all'Hotel Continentale a Milano delle graziose stufe verniciate in bianco e fasciate di ottone, e il padrone mi disse che venivano da Castellamonte. Potrai verificare, essendo sul luogo, la qualità, il merito e il prezzo di quelle stufe e parlarne poi a Fiorina. Non ricordo il nome del fabbricante. Mi parrebbe un nome come Vando o qualcosa di simile e manda le sue stufe anche in Francia. Sta bene e ama il Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Vienna, 16 marzo 1893
Mio caro, mio amato fratello, ti scrivo con la disperazione nell'anima. Le leggi di natura e il mio intenso desiderio esigevano che io fossi il primo a lasciarti e tu vuoi lasciarmi? Sai, io non ho mai potuto dirti, riservato come sono per natura, tutta la viva affezione che ho sempre avuto e che ho per te. La tua lettera è desolante. Tuttavia la speranza che non abbandona i naufraghi mi sta ancorata nel cuore, e spero in un miracolo. Io sono fuori dal letto. Ma i dolori mi si fanno ancora sentire nelle notti quasi sempre insonni. Sono molto debole, non posso ancora camminare che per poco, e durante tutta questa malattia, che fu assai dolorosa, più di quanto ti scrissi, fui molto depresso di spirito, avendo frequenti accessi di pianto incoercibile, quasi che un'arcana potenza avvertisse il mio organismo del pericolo della tua salute.
Ora passo alla seconda parte della tua lettera. Non ho bisogno di dirtelo. Ma te lo ripeto a ogni buon fine. Se hai qualche desiderio che io possa adempiere, conta su di me. Mi conosci e basta. Non inquietarti della tassa per l'eredità di Bollengo. la prendo a mio carico; e tu disporrai della proprietà come credi. Sai che quel luogo era destinato ai nostri convegni. Se tu mi precedi nella tomba che cosa andrò io a fare colà solo, senza te? Adunque disporrai come credi a questo riguardo.
Io avevo il progetto di portare nel cimitero di Villa Castelnuovo una cappella che avrebbe servito da deposito, ove occorresse, dei morti, prima della sepoltura. In quella cappella era mia intenzione di far ricoverare i resti di nostro padre, di nostra madre, e di preparare le tombe per me e poi per te; giacchè è mio desiderio di stare, anche dopo morte, in unione con te. Se approvi questo progetto prendi le disposizioni necessarie per quanto ti spetta. la nostra sorella e i suoi figli troveranno in me, finchè vivrò quella protezione che trovavano in te e provvederò nel mio testamento perchè possano avere una vita modestamente agiata. Prendo a mio carico tutte le spese per i funerali miei e per i tuoi, ma vorrei che i miei precedessero.
Caro amato fratello, adesso che ho ricevuto il colpo doloroso, ti prego di non far più misteri con me. Dà ordine a Michelangelo (il nipote ndr) che mi informi regolarmente del tuo stato. Il mio primo pensiero, nel leggere la tua lettera, fu di partire subito per andare a vederti. Ma sono in così cattivo stato di mobilità, non potendo ancora camminare bene, nè dormire, e coi nervi talmente dolenti, che mi è impossibile intraprendere ora un viaggio. Tuttavia ciò non mi avrebbe impedito di farmi trasportare fino a Castellamonte. Ma la mia presenza purtroppo non ti servirebbe che a constatare il mio dolore e la mia impotenza. Ad ogni modo se mi chiami, verrò, quale che sia il mio stato. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
PS. Quanto alle tue disposizioni testamentarie esse saranno sacre per me, come ogni tua volontà
Vienna, 19 marzo 1893
Fratello carissimo, ricevo oggi la tua seconda lettera con copia del testamento. Ieri ho già risposto alla prima. Rispondo ora a quest'ultima.
In primo luogo ti mando quì unita una quietanza generale, che puoi mettere insieme al testamento. Con tale quietanza spero sarà risparmiata ogni seccatura ai tuoi eredi che saranno pure in parte i miei.
2° ti prego di farmi sapere approssimativamente la somma da pagarsi per l'intera tua successione, perchè intendo prenderla a mio carico. Rimetterò la somma stessa brevi manu ai tuoi eredi nella triste ipotesi che io ti sopravviva. Vorrei sapere separatamente la somma da pagarsi per la successione di Bollengo (il castello acquistato dal Nigra e intestato al fratello Michelangelo ndr).
3° Quanto a Bollengo la mia intenzione è che cada nella tua eredità. Perciò disponine come credi. Io già senza di te non andrò, credo, a Bollengo. Che ci farei solo? Soltanto sarebbe utile constatare che i mobili sono miei, e ciò nel caso in cui avessi bisogno di riaverne alcuni come quadri o posate etc. Ma anche questa ipotesi non si verificherà probabilmente. Nel caso infelice in cui io sopravviva a te, non sarà per molto tempo. E nel mio testamento legherò ogni mia ragione per ciò che c'è a Bollengo, di cui io possa aver diritto, ad uno o a tutti i tuoi eredi.
La tua lettera d'oggi è meno desolante di quella di ieri e lascia qualche speranza. Io vivo in un'estrema angoscia di animo, e questo barlume di speranza mi fa gran bene.
Mi trovo ancora nello stato che ti indicai ieri, cioè debole, con qualche dolore ai polmoni, gran sensazione di peso, e difficoltà di passeggiare, che sento però di vincere. Ma le notti sono ancora insonni. Però tutto ciò non mi inquieta punto. Vorrei essere più gravemente malato e sapere che tu stai bene.
Ti ripeto di farmi sapere ogni tuo desiderio. Sarà compìto se posso. Tu lo sai. E continua a darmi o a farmi dare le tue notizie. Il tuo affezionatissimo fratello Costantino
Dichiarazione allegata alla lettera su carta intestata della regia Ambasciata a Vienna
Mio fratello Comm.re D.re Michelangelo Nigra avendo cortesemente e gratuitamente amministrato per molti anni per mio conto i miei beni ereditari situati a Villa Castelnuovo e a Castellamonte, ed essendosi prestato fino ad oggi a fare per mio conto, pagamenti, trasmissioni di denaro, regolamenti di conti e molte altre commissioni, rilascio a lui piena e intera quietanza di ogni mio avere o diritto, di qualsiasi specie, sopra di lui, ringraziandolo dei servizi prestatimi in ogni tempo con amore fraterno e con disinteressato impegno.
Vienna, 17 marzo 1893 (novantatre) firmato Costantino Nigra con firma autenticata dal reggente della cancelleria consolare d'Ambasciata LanchiBoasso
lettera di Michelangelo a Costantino
Castellamonte, 23 marzo 1893
Carissimo Costantino, ti promisi pel più presto una mia lettera. Finora le cose sono immutate però non ho migliorato punto punto. Se le cose non vanno a precipizio e niente so accennare, noi potremo abbracciarci a Bollengo in giugno prossimo se ivi verrai per 10 o 15 giorni in congedo. Prima non ti converrebbe affatto esporti ad un viaggio quantunque per voi ci siano dei compartimenti riservati.
Lascia che io ti ringrazi ancora per quanto facesti per me e per quanto mi scrivesti ultimamente. Dal momento che ho la tua parola che tu cercherai un mezzo per porre Lionello fuori di ogni pericolo e che all'evenienza anche gli altri tuoi nipoti possono contare sopra la tua benevolenza, io non ho più nulla a desiderare quaggiù. A proposito di Lionello venne ieri a far colazione da me. Mi disse che sta riparando un po' la vigna Brick Gay.
Ripensando all'erezione di una cripta nel cimitero di Villa Castelnuovo per me l'dea di elevare una camera mortuaria di cui difetta Villa Castelnuovo offre degli inconvenienti. Coll'andare del tempo divengono un deposito di zappe e badili del beccamorto, il che non è troppo decente. Io sarei dell'avviso, e tu me ne scriverai se concordi, che sarebbe miglior consiglio fare acquisto di due o tre tavole di terreno adiacente al muro perimetrale del cimitero, ivi formare una cappelletta la quale fosse in comunicazione col cimitero mediante una cancellata di ghisa.
xxxx muro perimetrale
A B siti dove riposano i nostri genitori
C cripta destinata a sepoltura
L'area del camposanto di Villa è piccola e prendendone una parte sarà sempre qualche cosa che si distrugge. I punti A -B - C sono orientati al lato che prospetta la casa avita di Villa Castelnuovo, la parte più soleggiata che permette quell'orientazione abbastanza infelice. Naturalmente si dovrebbe procedere con un disegno regolare da fare. Se ne trovano tanti di questi disegni. Comunicami la tua idea anche dal lato della forma se cioè vuoi la cripta rotonda, rettangolare etc. Con spesa moderata si otterrà questa cosa che a me sorride moltissimo sapendovi tardi o tosto tutti riuniti a Villa Castelnuovo.
Aspetto tua lettera. Carlo ha parlato con Mattioda. Egli dice che tu l'avevi interpellato sul mio stato. Lo vedrò io stesso in fin di settimana giacchè espresse il desiderio di vedermi. Se passo una buona notte forse domani stesso andrò a Torino. Aspetto dunque nuove dei tuoi dolori non fosse che una riga.
Ti abbraccio di cuore. Tuo affezionatissimo fratello
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Michelangelo Nigra muore improvvisamente di tumore intestinale il 25 marzo 1893, a 60 anni da poco compiuti, lasciando queste ultime volontà:
"Quando, lo vorrà Iddio, per andar di cose e per miserabili questioni di interesse avesse ad insorgere dissenso tra i miei eredi, il più vecchio tra questi darà lettura delle ultime lettere di mio fratello che io ho unito alle istruzioni pel mio volere testamentario. Credo che al levar della seduta tutto sarà appianato con amore e concordia. Michelangelo Nigra"
Costantino Nigra interviene al funerale che si svolge qualche giorno dopo.
Da Vienna indirizza poi al Sindaco di Villa Castelnuovo questa lettera, l'8 aprile 1893, su carta intestata dell'Ambasciata:
"Signor Sindaco, nella dolorosa circostanza della morte del mio compianto fratello, Dott.re Comm.re Michelangelo Nigra, e per onorare la sua memoria, desidero fare qualche cosa di utile per il mio Comune nativo di Villa Castelnuovo e nel tempo stesso provvedere per un luogo di ultimo riposo alle spoglie mortali di detto mio fratello, dei miei genitori e di altri membri della mia famiglia presso il cimitero del Comune. Mi pregio perciò di mandarle, Signor Sindaco, l'unito progetto di contatto fra il Comune di Villa Castelnuovo e me. Voglia Ella prenderne notizia e sottometterlo.
Al signor Sindaco di Villa Castelnuovo Al Consiglio e all'Autorità Prefettorale
Nel caso di approvazione Lei potrà intendersi pei particolari dell'esecuzione con mio cognato signor Angelo Derossi che ho incaricato di rappresentarmi per questa pratica. Gradisca signor Sindaco i miei migliori complimenti. Nigra"
Il progetto riguarda la concessione da parte del Comune del terreno per la costruzione della tomba di famiglia Nigra ed in cambio la creazione di un fondo bancario per una Condotta Medica la cui rendita serva a pagare lo stipendio di un medico che si occupi della comunità di Villa Castelnuovo.
Nigra scrive inoltre al Comm. P. Boselli, che in seno al Consiglio Provinciale da lui presieduto, ebbe a commemorare Michelangelo Nigra, la seguente lettera da Vienna il 25 aprile 1893:
"Signor Presidente, Con parola eloquente e con sentimento di verace simpatia, la S.V. onorevolissima fece, in seno al Consiglio Provinciale di Torino, nobile commemorazione del mio compianto fratello. Il Consiglio si associò alle di Lei parole e volle che esse fossero portate a notizia della nostra famiglia. In nome di essa ringrazio riconoscente di questa dimostrazione che noi teniamo a singolare onore di aver ricevuto dalla più alta rappresentanza della nostra nativa provincia e dal suo illustre presidente.
Oso dire che essa era meritata dall'uomo di eletto ingegno, di animo generoso, di carattere intemerato, che ci lasciò.
Nato di famiglia più ricca di tradizioni di onore che di beni di fortuna, egli visse lavorando e beneficiando con esemplare disinteresse e con modestia pari al merito.
Morì con romana serenità, senza una lagnanza per la sua fine immatura, e serbando la sua compassione per chi rimaneva a piangerlo e a continuare nel duro esperimento dell'esistenza. Nell'ultima lettera che mi diresse e che io lessi soltanto dopo la sua morte, egli così mi scriveva, già conscio della fine imminente:
- Fratello mio, al punto in cui mi trovo, sento che il più infelice tra noi non sono io che parto il primo abbandonando le battaglie di questa vita. So di portare con me nel sepolcro l'amor tuo e la stima di tutti gli onesti, giacché a 60 anni, ritornando indietro nella mia esistenza, non trovo coscienziosamente cosa di cui potessi arrossire. Ho amato, e nei limiti del mio potere ho sempre soccorso i poveri, ed essi amarono sempre me come un fratello e come un padre affettuoso. -
Signor Presidente, la perdita fatta dalla nostra famiglia, e specialmente da me, non è di quelle che possano trovare umano compenso. Ma la condoglianza di cui Ella si fece l'eloquente interprete, giustifica e nobilita il nostro cordoglio.
Voglia ella accogliere l'espressione della nostra riconoscenza e farne partecipe il Consiglio provinciale di Torino. Costantino Nigra"
la Tomba Nigra nel cimitero di Villa Castelnuovo
Lettere alla sorella Virginia, al cognato Derossi ed al nipote
Nota: la sorella Virginia è rimasta vedova da qualche tempo del primo marito notaio Mattioda.
Ha 47 anni e due figli Michelangelo (medico) e Ludovico (cieco dalla nascita).
Chiede il parere al fratello per potersi risposare
Pietroburgo, 4 agosto 1877
Cara sorella, quantunque il mio consenso non sia necessario, tuttavia mi affretto a dichiararti che per parte mia vedo con piacere ed approvo il tuo matrimonio col nostro cugino Angelo Derossi. Vi prego di farmi sapere quando il matrimonio si celebrerà, ed intanto fin d'ora ti mando i miei più sinceri auguri di felicità.
Tuo affezionatissimo fratello Costantino
Pietroburgo, 20 gennaio 1881
Caro cognato e cugino, Ti ringrazio della tua buona lettera del 9 corrente, e godo che il ritratto dell'illustre teologo t'abbia piaciuto. E' una fotografia ingrandita e colorata, fatta sopra una miniatura originale che era in possesso del D.re Aymieri padre, già medico della duchessa di Parma defunta e che egli mi aveva fatto rimettere in dono dal suo nipote e già mio collega all'Università D.re Aymieri. Ti prego di raccomandare a mio nome a mio fratello e a mia sorella d'aver un po' più cura della loro salute. Vorrei essere assicurato che si sono interamente ristabiliti. Ringrazio Virginia della sua lettera e fo i miei complimenti a Ludovico per quella che mi scrisse coll'alfabeto Braille, che è benissimo redatta e che ho facilmente decifrato.
Non stare a mandarmi vino o miele, ne ho ancora dell'uno e dell'altro dall'ultima spedizione che me ne hai fatto lo scorso anno. Ma se quest'autunno Virginia vuol farmi una spedizione di funghi secchi, bene scelti, senza sabbia, e se vorrà unirvi qualche sacchetto di lavanda bene odorosa, gliene sarò gratissimo.
Vi abbraccio tutti di cuore. Tuo affezionatissimo cognato e cugino C. Nigra
&
Londra, 35 Queen's gate S.W. - 28 agosto 1884
Caro cognato, ricorro alla tua cortesia col pregarti di voler accettare la mia procura per la divisione dei beni ereditari tra mio fratello e me, e di firmar quindi l'occorrente atto di divisione. La procura ti sarà spedita debitamente vidimata a Roma dal sig. Vanetti di Genova. Le basi della divisione sono indicate nel foglio quì unito. Ma ti autorizzo ad accettare ogni qualsiasi modificazione che piacesse a Michelangelo di fare; e ciò senza bisogno di riferirmene.
Ti ringrazio anticipatamente e ti prego di scusare la seccatura. saluta per me Virginia e credi alla vecchia amicizia del tuo affezionato cognato Costantino Nigra
Vienna, 13 marzo 1893
Caro nipote, la tua lettera mi reca il più grave dolore che potesse colpirmi. Ti prego di scrivermi il più spesso che potrai dandomi minute ed esatte notizie di mio fratello. Le acttive nuove della sua salute mi arrivano mentre io esco appena dal letto, ove rimasi più di tre settimane. Mi sento ancora qualche dolore e una gran debolezza. E ora si aggiunge una tristezza morale intensa contro la quale vorrei e non posso sempre reagire.
Mando questa lettera ferma in posta. E così farò delle altre.
Avevo scritto ieri a mio fratello. Non ho bisogno di raccomandarti lo zio. Ma ritieni per inteso che non si deve risparmiare nessuna spesa, intendi bene, nessuna, per le cure di mio fratello, per il suo sollievo, per ogni cosa che possa essergli utile e fargli piacere. Credimi sinceramente. Tuo affettuosissimo zio Nigra
ATTESTATO
FIRMATO ALLA REGIA AMBASCIATA DI VIENNA
Vienna, 17 marzo 1893
Mio fratello Commendatore Dottore Michelangelo Nigra avendo cortesemente e gratuitamente amministrato per molti anni per mio conto i miei beni ereditari situati a Villa Castelnuovo e a Castellamonte, ed essendosi prestato fino ad oggi a fare per mio conto pagamenti, trasmissioni di denaro, regolamenti di conti, e molte altre commissioni, rilascio a lui piena e intera quietanza di ogni mio avere o diritto, di qualsiasi specie, sopra di lui, ringraziandolo dei servizi prestatimi in ogni tempo con amore fraterno e con disinteressato impegno. Costantino Nigra
firma certificata dal Reggente la Cancelleria Consolare di Vienna Cucchi Boasso
Vienna, 19 marzo 1893
Caro nipote, ti ringrazio dell'ultima tua lettera che è un po' meno sconfortante, benchè non lasci tuttavia molta speranza. Io vivo in uno stato di viva e perpetua inquietudine perciò ti prego di continuare a darmi notizie regolari. Nel caso in cui ci fosse pericolo di una catastrofe imminente, avvertimi per telegrafo, e io accorrerò quale che sia il mio stato di salute. Pensa che io partendo da Vienna il mattino alle 7 posso essere a Santhià alle 9.10 del mattino seguente, a Chivasso alle 10, a Settimo alle 10.07. Mi pare che il modo più pratico e più rapido perchè io possa giungere a Castellamonte sarebbe l'aver pronta a Chivasso per il mio arrivo una carrozza a 2 cavalli per trasportar me, il mio domestico e un baule. A ciò dovresti provvedere quando riceverai l'avviso telegrafico della mia partenza da Vienna. Provvedi perchè il nostro povero malato non manchi di nulla, sia per la cura sia per il conforto del vivere. Prendo a mio carico tutte le spese che occorrono al riguardo. Credimi tuo affezionato zio Nigra
PS. Ho scritto a Natale (altro nipote ndr) avvisandolo della possibilità che io vada a Bollengo per poter di là venire a Castellamonte. Ma se vi è pericolo urgente, andrò direttamente a Castellamonte per non perdere tempo. E in tal caso provvedi, come scritto di sopra per la carrozza a Chivasso
Milano, Hotel Continentale - 29 marzo sera 1893
Caro nipote, per ogni buon fine ti indico quì il mio indirizzo: Fino a lunedì di Pasqua sarò quì a Milano all'Hotel Continentale. Poi partirò per Vienna, salvo ordini in contrario del Ministero, che però non prevedo ma dei quali all'occorrenza ti darei conto. Tuo affezionato zio Nigra
Milano, Hotel Continentale - 30 marzo1893
Cara sorella, ti fo spedire da Milano un pacco contenente cinque pezzi di stoffa da lutto, colla relativa fodera, destinati come segue: uno a mio figlio, uno a mio cognato Derossi, e uno per ciascuno ai tuoi tre figli. Ti prego di rimetterli a ciascuno di essi in mio nome, perchè possano subito portare il lutto del nostro povero fratello. Io non so ancora prendere con rassegnazione questa amara dolorosissima perdita, e ne sono oltremodo sconsolato. Andai a vedere la zia Clotilde e abbiamo pianto insieme. Conservati in salute; abbraccia per me tuo marito e i tuoi figli e credi all'affezione inalterabile del tuo Costantino
Milano, 31 marzo 1893
Caro nipote, leggi l'unito progetto, e dammi del medesimo l'avviso tuo e quello di mia sorella e di mio cognato. Il medico condotto primo nominato saresti tu, se ciò ti conviene. Se approvate il progetto, mandamene una bella copia, e io lo comunicherò subito al sindaco di Villa Castelnuovo. Anzi in tal caso avrei bisogno di due copie, una che manderei al sindaco e l'altra che terrei per me. Io parto di quì per Vienna lunedì 3 aprile.
Tuo affezionato zio Nigra
Vienna, 6 aprile 1893
Carissimo cognato, ti ringrazio della tua lettera del 3 corrente. Sono lieto che approviate il doppio progetto, cioè erezione della Cappella a Villa Castelnuovo e fondazione della condotta di un medico per la cura gratuita degli abitanti del Comune e della Parrocchia di Villa, della quale Michelangelo sarebbe il primo titolare.
La Cappella nel cimitero di Villa sorrideva al mio povero fratello, e sulla sua penultima lettera mi esponeva le sue idee in proposito che vorrei fossero rispettate, salvo l'aggiunta dei due vani laterali, uno dei quali servirebbe di deposito per i morti e l'altro per ripostiglio degli attrezzi di sepoltura. Ti mando quì unita quella lettera che mi restituirai poi a suo tempo.
Ora io vorrei avere la copia del progetto per potere comunicarla io stesso direttamente al sindaco di Villa Castelnuovo. Per proseguire poi la pratica devo ricorrere a te, e ti prego di volertene incaricare agendo a mio nome e come mio mandatario. Non credo conveniente incaricarne Mattioda (il nipote Michelangelo ndr nato dal primo matrimonio), perchè egli è interessato nella cosa e mi pare meglio nel tuo stesso interesse che la trattativa sia condotta da Te. Egli naturalmente potrà aiutarti, ma in ciò desidero che tu sia il mio mandatario in titolo. Di un'altra cosa ti prego.
Io avrò a far fare dei pagamenti costì, sia per la pensione da corrispondersi a mio figlio, sia per Bollengo, sia per altro. Vorrei sapere da te a quale banca o altro stabilimento io potrei confidare danaro portante un certo interesse, e su cui io spiccherei dei buoni di pagamento. Questa banca o stabilimento dovrebbe essere o a Castellamonte o a Rivarolo, insomma nei dintorni. Il mio compianto fratello si serviva, credo, della casa Chiesa a Rivarolo. Potrei, credo, farmi aprire un credito anche alla fabbrica di Cuorgnè che dipende dal Credito Mobiliare. Ma aspetto in proposito un tuo avviso. Finalmente ti espongo un mio desiderio. Vorrei che per un anno almeno il villino del mio povero caro fratello rimanesse com'è, e non si toccasse nulla nei libri, nei mobili etc perchè sento il bisogno perchè sento il bisogno di andare a vedere l'ultima sua abitazione.
Caro cognato io non posso ancora darmi pace della disperazione del mio amato Michelangelo. Noi ci amavamo con una tenerezza più che fraterna, e gli anni invece di stemperare avevano reso questo affetto reciproco più forte e più intenso. Io veramente non aveva mai creduto possibile che io gli sopravvivessi. Non posso pensare che non lo vedrò più senza che io senta uno schianto nell'anima. Mando affettuosi saluti a Virginia e t'abbraccio di cuore.
Tuo affezionato cognato Nigra
Vienna, 8 aprile 1893
Caro nipote, ti segno ricevimento della tua lettera del 5 corrente e delle due copie annesse. Oggi stesso ho mandato una di queste copie al sindaco di Villa Castelnuovo, al quale scrissi di intendersi per i particolari di operazione con mio cognato, il quale, spero, vorrà incaricarsi di ciò. Quanto ai disegni del sepolcreto, mio figlio si offerse di farne uno, e gli scrissi di sottometterlo a mio cognato. Se Revelli vorrà avere la cortesia di farne uno anch'esso, mi riserverò di esaminare l'uno e l'altro, e suggerire all'uopo le modificazioni che mi sembrino convenienti. Per l'esecuzione poi mi rimetterò interamente a mio cognato. La cappella deve essere molto semplice e molto modesta come conviene alla modesta origine della mia famiglia. La spesa non dovrebbe sorpassare in tutto L. 3 o 4mila, compreso possibilmente il terreno. Vorrei che l'affare camminasse rapidamente, perchè mi preme di dare alla tomba del mio compianto fratello il luogo di riposo che egli stesso desiderava, e dove andrò a raggiungerlo.
Tuo affettuoso zio Nigra
Al SINDACO di VILLA CASTELNUOVO
Vienna, 8 aprile 1893
Signor Sindaco, nella dolorosa circostanza della morte del mio compianto fratello dottore Commendatore Michelangelo Nigra, e per onorare la sua memoria, desidero fare qualche cosa di utile per il mio Comune nativo di Villa Castelnuovo, e nel tempo stesso provvedere per un luogo di ultimo riposo alle spoglie mortali di detto mio fratello, dei miei genitori e altri membri della mia famiglia presso il Cimitero del Comune. Mi pregio perciò di mandarle, Signor Sindaco, l'unitoprogetto di contratto fra il Comune di Villa Castelnuovo e me. Voglia Ella prenderne notizia e sottometterlo al Consiglio e quindi alle Autorità Prefettoriale. Nel caso di approvazione Ella potrà intendersi per i particolari dell'esecuzione con mio cognato signor Angelo Derossi, che ho incaricato di rappresentarmi per questa pratica. Gradisca Signor Sindaco, i miei migliori complimenti. Nigra
Vienna, 24 aprile 1893
Carissimo cognato, ti ringrazio della tua del 21. Scrivo oggi a Revelli, proponendo qualche modificazione al progetto. Egli ti mostrerà le mie lettere; quando avrò ricevuto e approvato il nuovo disegno che lo prego di fare, e quando il Comune di Villa avrà dato la sua approvazione, potrai procedere al contratto di compera del terreno, e a quello della costruzione col Vercellone. Ho mandato a Lionello un mio schizzo perchè lo metta in bello, e oggi gli scrivo che lo trasmetta a Revelli affinchè questi possa ispirarsi per il nuovo disegno. Perchè non vi sia confusione rimane inteso, che Revelli farà il disegno definitivo e la valutazione delle opere e tu avrai la bontà di compilare i contratti per l'esecuzione. Ti mando i più cordiali saluti. Tuo affezionato cognato Nigra
Vienna, 25 aprile 1893
Carissimo cognato, ti mando per semplice notizia, copia della lettera da me diretta, a nome della famiglia, al Comm.re Boselli che fece in seno al Consiglio Provinciale di Torino così nobile commemorazione del mio compianto fratello. Tuo affezionato cognato Nigra
Vienna, 1° maggio 1893
Carissimo cognato, ti ringrazio della comunicazione che mi hai dato colla tua lettera del 28 aprile della deliberazione del Consiglio di Villa Castelnuovo. Ora aspetto il nuovo disegno di sepolcreto da Revelli, a cui ho scritto in proposito. Il suo primo disegno mi parve troppo schiacciato e non abbastanza estetico. Ho mandato a Lionello un mio schizzo e lo incaricai di metterlo in bello e di comunicarlo in seguito a Revelli. Quando avrò esaminato e approvato il nuovo progetto, te lo manderò, e mi affiderò a te per l'esecuzione. Quanto al nominare fin d'ora un secondo medico condotto, dopo la prima nomina, la cosa mi pare poco conveniente. La mia proposta è ora all'esame dell'autorità prefettizia, e deve rimanere com'è. E' troppo tardi per correggerla. D'altronde Mattioda è giovane, e può farsi sostituire, se lo crede. Non prevedo dunque il caso che la vacanza si faccia in breve tempo. Vi saluto tutti di cuore. Tuo affezionato cognato Nigra
Vienna, 8 maggio 1893
Carissimo cognato, ti avverto per ogni buon fine che vado a fare una cura alla Grotta di Monsummano (Lucca), dove arriverò giovedì 11 corrente. Ti lascio quì l'indirizzo:
R.o Stabilimento di Bagni di Monsummano (Lucca). Abbi la bontà di dare questo mio indirizzo a Revelli, e a Natale, affinchè mi dirigano colà le loro missive.
Ti mando i miei migliori saluti di cuore. Tuo affezionato cognato Nigra
PS. Mi fermerò a Monsummano per tutto il mese
Vienna, 15 giugno 1893
Carissimo cognato, tenere la parola data è obbligo d'un galantuomo. Tu hai promesso il tuo voto e quello dei tuoi figli al Pullini, non devi esitare a mantenere la promessa, tanto più che ignoravi la candidatura di Lionello messa fuori più tardi. Io pure ignoravo questa candidatura e l'ho appresa dalla tua lettera. Io pure a chi mi aveva parlato del Pullini avevo detto che la di lui candidatura mi sembrava giustificata, e naturalmente mantengo l'apprezzamento dato. Scrivo del resto a Lionello che tu mi hai esposto il tuo imbarazzo e che io ti risposi che bisognava tenere la parola data. Ti ringrazio di quanto fai per la cappella. Ti prego di spingere i lavori più che potrai. Ti farò mandare il denaro quando mi dirai. Credimi sempre Tuo affezionato cognato Nigra
Vienna, 15 luglio 1893
Caro nipote, vengo a fare a Te e ai tuoi fratelli una proposta, che credo sia nel vostro interesse. Vi propongo di vendermi la proprietà di Bollengo e sono disposto a pagarla L 90.000 esigibili per metà in quest'anno e per metà nell'anno venturo. Tu sai che la proprietà fu pagata da me, e che per mia espressa volontà il mio compianto fratello non la legò a me, come mi propose di fare, ma la legò nell'eredità. Ma queste considerazioni non devono entrare in conto. Se la mia proposta vi conviene, fa preparare il contratto e io lo firmerò nella mia prima gita a Bollengo. Suppongo che sei informato che mio fratello mi lasciò l'uso e l'usufrutto di quella proprietà con ampia facoltà di fabbricare, abbattere, cambiar coltura etc. Consulta i tuoi fratelli e tua madre, e scrivimi in proposito. Io credo la proposta favorevole ai vostri interessi. Ma di questi siate giudici voi. Desidero poi sapere a che punto è l'affare della condotta, e quando il Comune sarà pronto a firmare il contratto con me, secondo il progetto mandato. Intendo che la condotta cominci al 1° giugno 1894 e per la medesima epoca manderò le cartelle di rendita relativa. Desidero pure sapere se hai regolato le spese di successione del mio compianto fratello che ho preso a mio carico; e vorrei avere da te la relativa contabilità, compresa quella dei funerali, a fine di chiudere questi due conti. Ho dimenticato di farti una raccomandazione nella triste circostanza in cui ti vidi l'ultima volta. Ma suppongo che era appena necessaria il fartela. A ogni modo te la fo ora che ho occasione di scriverti. Tu sai che mio fratello aveva per principio di non chiedere mai dai tribunali ail pagamento dei suoi onorari. Siccome questa sua volontà non è dubbia benchè non scritta, così tu penso che la eseguirai per i crediti che egli potè aver lasciato per le cure da lui prestate.
Per completare l'albero genealogico della mia famiglia, mi occorrerebbe avere l'albero della famiglia Croce, di Sale, che mi manca. Ti prego di mandarmelo a partire dalla defunta mia zia Margherita (sorella di mio padre) e venendo giù sino ai suoi ultimi discendenti superstiti. Per lo stesso scopo vorrei avere lo stato di famiglia di Luigi Nigra, del Capriolo, mio cugino, figlio di una sorella di mio padre, che si chiamava, credo, Caterina. Vorrei pure avere l'indicazione della discendenza della fu mia zia Giustina maritata Bertola. Ma questa deve essere infinita, e non credo che ti sia facile il metterla insieme. Ma per le due prime famiglie, Croce e Nigra-Poletto, non ti sarà difficile, credo, il procurarti le indicazioni che desidero, coll'aiuto della memoria di tua madre che ti incarico di salutare a mio nome.
E credimi Tuo affezionatissimo zio Nigra
Vienna, 22 luglio 1893
Caro nipote, ti segno ricevimento della tua del 19 C.te ricevuta oggi. E' dunque con intesa. Fa preparare il contratto che firmerò nella mia prima gita costì. Preferisco che tu scelga un notaio di Ivrea. La ragione per cui io volli che Bollengo cadesse nell'eredità di tuo zio, si fu che io intendeva e intendo, che del beneficio che ne deriva a te e ai tuoi fratelli, voi foste debitori non a me soltanto ma alla benedetta memoria di mio fratello, che così sarà, se è possibile, anche più con a voi tutti. Ora col denaro che avrete dalla vendita potrete ricavare un interesse immediato e sicuro, se saprete ben impiegarlo. Mi fa piacere quanto mi dici relativamente ai crediti di mio fratello per cure. Veramente io volevo parlartene quando fui a Castellamonte. Ma in quei momenti così dolorosi per me, ho dimenticato questa e altre cose. Io era del resto assolutamente convinto che avresti agito in ciò, come nel resto, colla delicatezza che usava apportare in tutto il mio caro defunto. E non ci pensavo più, quando mi giunse una lettera anonima da Castellamonte, di un tale che si professò amico di mio fratello, scriveva che si credeva minacciato di dover pagare cure che mio fratello aveva dovuto prestargli gratuitamente come amico. Come dissi credo conoscere la scrittura. Ma preferisco parlartene a voce quando ti vedrò, anzichè scrivertene. E basti di ciò.
Non ho mai dubitato che avessi seguito in tutto l'esempio così nobile che hai avuto sotto gli occhi. Spero che la cappella proceda nella costruzione rapidamente. E spero anche che il mio progetto sulla condotta medica sarà stato approvato da chi spetta. Ti prego di dire a tua madre che spero di mandarle presto i ritratti di suo padre e di sua madre. Non sono così ben riusciti come quello di mio fratello. Ma non ho che cattiva fotografia, tutta sbiadita e difficilissima a riprodursi. Ti saluto cordialmente. Tuo affezionatissimo zio Nigra
PS. Nel caso in cui tua madre avesse una fotografia buona o anche foto mediocre di mio padre e di mia madre, dille che me le mandi. Gliele restituirò.
Vienna, 5 agosto 1893
Carissimo nipote, ti rimando le due dichiarazioni firmate. Ti mando pure le fotografie, che purtroppo, svanite come sono, e mal fatte, non possono servire per fare qualche cosa di tollerabile. Ti rimando pure l'atto per la condotta medica, perchè sia modificato secondo il desiderio del Comune, e poi copiato e rimandato a me per la firma. Fa dunque dire al Sindaco o a chi ne fa le veci, di rimandarmi l'atto modificato, e io lo firmerò e glielo rimanderò. Io conto di andare in Italia in un'epoca compresa fra il 15 settembre e i primi di novembre. Vorrei in quell'epoca far fare il trasporto dalla tomba del mio povero fratello. Ti saluto cordialmente. Tuo affezionatissimo zio Nigra
Vienna, 15 agosto 1893
Carissimo cognato, alla fine del corrente mese riceverai per mio conto L. 11.200 delle quali L. 6.178,60 sono destinate a spese di funerali e di successione del mio povero fratello, quali risultano dal conto mandatomi da Mattioda, a cui vorrai rimetterle. Le altre sono per le spese della cappella. Revelli mi scrive che crede che si rimarrà nei limiti della spesa prevista. Se ci sarà qualche variazione, che non potrà essere grande, provvederò secondo che mi farai sapere. Del resto spero che ci vedremo a ottobre, o forse anche prima, quando si farà il trasporto nella cappella delle spoglie del mio caro morto.
Intanto ho incaricato il parroco di Villa Castelnuovo di far esumare le casse contenenti le ossa dei miei genitori e di farle trasportare nella cripta della cappella, e ciò nella prima metà di settembre. Gli ho detto di mettersi in rapporto con Revelli per la collocazione nel luogo che questi designerà, come pure se si devono mettere le ossa in altra cassa. Possibilmente vorrei che non si turbassero da mani profane quelle povere ossa e che si lasciassero come sono, e si mettessero le casse in nicchia murata al piano del suolo, o lateralmente come il luogo si presterà meglio. Ti prego di partecipare ciò a Revelli a mio nome. Quanto al trasporto della cassa di mio fratello, desidero assistervi io stesso. E di ciò ti scriverò a suo tempo. Ma intanto converrà sin d'ora ottenere il permesso, se occorre, di tale trasporto. E di ciò ti prego di volerti occupare anche subito, per evitare ogni ritardo. Ti prego di dire a Mattioda (il nipote di primo letto della sorella ndr) che ho ricevuto la sua lettera coi fogli annessi. Saluta Virginia. E ti stringo cordialmente la mano. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
Vienna, 27 agosto 1893
Carissimo cognato, ho ricevuto le tue ultime lettere del 18 e 22 corrente. Sono lieto di sapere che i lavori della cappella saranno presto al termine. Ho scritto a Revelli per approvare la sua proposta per la nicchia e per le lapidi della cappella. Fo assegnamento sul parroco di Villa Castelnuovo perchè l'esumazione e il trasporto siano fatti con molta cura. Ti prego di dirglielo a mio nome. Quanto al banco e alle lapidi in chiesa, la cosa non preme, e mi riservo di scriverne o parlarne più tardi. Ma in ogni evento mi pare che la domanda di permesso dovrebbe essere fatta dalla giunta di Villa Castelnuovo. Saluta Virginia e i figli e credimi sempre tuo affezionatissimo cugino Nigra
PS. Grazie per l'offerta ospitalità. Sai per esperienza che l'accetto volentieri, se ne ho l'occasione.
Ti prego di dire a Mattioda che l'aumento di spesa a cui mi conviene sottostare per i lavori di Bollengo, spesa che non potevo prevedere, come pure le altre spese che mi occorsero questo anno, non mi permetteranno probabilmente di pensare per ora all'acquisto di Bollengo come gli avevo proposto. Più tardi vedrò. Ti ringrazio di aver chiesto fin d'ora il permesso di trasporto della salma del mio compianto fratello. Spero che non vi saranno ostacoli. Se ve ne fossero, dammene avviso, ti prego immediatamente
Vienna, 29 agosto 1893
Carissimo cognato, ti ringrazio del manoscritto della Passione. Non mi occorrono le carte dell'Onorato. Non cerco composizioni di autori noti, bensì le composizioni drammatiche popolari, come quella che mi hai mandato. Ti prego di leggere l'unita lettera di mio figlio, e di dire a Mattioda di regolare la piccola faccenda di cui si tratta, mettendosi in comunicazione con mio figlio. Mi pare che essendo cugini, dovrebbero spicciare questa piccola cosa fra loro, senza che occorra il mio intervento. Ti saluto dinuovo cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
Vienna, 1° settembre 1893
Carissimo cognato, ebbi ieri la tua del 29 agosto scorso e l'atto annesso. Scrivo oggi al Sotto-Prefetto perchè mi faccia sapere se io posso far fare quì a Vienna al Consolato l'atto pubblico, o se posso mandare a tal fine una procura in Italia, o se dovrò aspettare di essere in Italia per firmarvi l'atto dinnanzi a un notaio. Ho mandato la minuta al Sotto-Prefetto colle varianti seguenti:
- La rendita totale annua è stata da me portata a L. nominali 2.000 (nette L. 1760), divise come segue: L. nominali 1.600 (nette L. 1388,80) per lo stipendio; e L. nominali 400 (nette L. 347,20) per il cumulo della pensione.
Ho pregato il Sotto-Prefetto di spicciare questa faccenda, e spero che lo farà.
Credimi sempre tuo affezionatissimo cognato Nigra
Vienna, 5 settembre 1893
Carissimo nipote, ho ricevuto ieri la tua del 1° corrente. Ho mandato al Sotto-Prefetto di Ivrea la minuta dell'atto relativo alla condotta medica, pregandolo di farmi sapere se l'atto pubblico può essere fatto quì in Vienna da me, o se posso farlo per procura, o se devo farlo in persona in Italia, e l'ho impegnato a levare ogni difficoltà se esistesse. Ho portato lo stipendio del medico condotto a L. 1.600 annue nominali, eguali a L. 1.388,80 e la pensione a L. 400 annue nominali da accumularsi e da darsi una volta tanto all'epoca del ritiro etc come è detto nella minuta. In tutto sarà dunque una rendita di L. 2.000 nominali annue, pari, detratta l'imposta, a L. nette 1.736.
Quanto a Bollengo lascio la cosa in sospeso sino a che io abbia potuto fare i conti delle mie spese di quest'anno, che furono gravi. E' mia massima di non prendere impegni che io non sia ben sicuro di poter tenere. Devo dunque aspettare la chiusura dei miei conti. Non vedo però inconvenienti che tu faccia redigere l'atto, lasciando in bianco la cifra e la epoca del pagamento. Ma rimane espressamente inteso che io riservo la mia decisione a più tardi e che non occorre se ne parli ora. Credimi sempre tuo affezionatissimo zio Nigra
Vienna, 6 ottobre 1893
Carissimo cognato, segno ricevuta e ringrazio della tua del 2 corrente. Fisso la cerimonia del trasporto della salma del nostro compianto Michelangelo per il sabato 21 ottobre corrente, dalle 6 precise del mattino alle 8; cioè desidero che la partenza del convoglio con la cassa abbia luogo dal cimitero di Castellamonte non più tardi delle ore 6 del mattino. La salma dovrà essere trasportata su carro fino a Vivario. Da Vivario a Villa Castelnuovo sarà trasportata da 8 uomini di Villa Castelnuovo, fra cui ci saranno gli antichi servitori. Gli uomini saranno scelti dal Parroco di Villa Castelnuovo, e avranno ciascuno L. 10 per la loro opera. Ai due lati della cassa dovranno essere fissati con grosse corde due lunghi pali, paralleli alla cassa, perchè possano poggiare sulle spalle degli uomini. Il Parroco di Villa è pregato di venire ad aspettare il convoglio a Vivario, in rocchetto, e di accompagnarlo. Giunto al cimitero egli reciterà la preghiera dei morti, e quindi la cassa sarà scesa nella cripta.
Io arriverò a Castellamonte, probabilmente da Bollengo, alle 6 del mattino, e andrò subito al cimitero, dove troverò tutti voi. Avrò bisogno di una carrozza per andare a Castelnuovo, giacchè quella che mi condurrà a Castellamonte non potrà continuare, dovendo poi fare un altro viaggio nella sera. Questa carrozza che da Castellamonte dovrà andare a Castelnuovo, dovrai provvedermela tu, ed essa seguirà il feretro. Finchè potrò andrò a piedi, ma poi dovrò mettermi in carrozza nella salita.
Desidero che la cerimonia del trasporto abbia luogo in forma privata, con la sola assistenza dei parenti più prossimi. Ti prego di dirlo e farlo dire; e così ti trasmetto quì unito un annunzio da far inserire sul Canavesano e nel Valdora (due giornali locali ndr). Prendi tutte le misure necessarie, ma è inutile dire sin d'ora il giorno e l'ora. Nella settimana seguente, e nel giorno che il Parroco fisserà, possibilmente l'indomani della cerimonia, desidero che nella chiesa di Villa sia celebrata una messa dei morti per mio fratello. Dirai al parroco che dia poi a te, oppure mi mandi la nota delle spese occorse, della messa etc, affinchè io possa regolare tale conto.
Ti prego di far leggere questa lettera a mio figlio, al parroco di Villa, e a Revelli, il quale ultimo avrà cura che le lapidi siano possibilmente pronte. Ma raccomanderai loro di non pubblicare fin d'ora il giorno e l'ora del trasporto. Avverti il sindaco di Villa, come è regolare, ma soltanto due o tre giorni prima. Se esso vorrà assistere potrà farlo. Avverti pure, in tempo, il sindaco di Castellamonte, a cui avrai comunicato, suppongo, il permesso di trasporto. Se egli si troverà al cimitero lo ringrazierò in persona dell'ospitalità accordata alla salma di mio fratello. In caso contrario farò poi ciò per iscritto. Se hai qualche variante da proporre a questo programma, scrivimi subito. Sul resto mi rimetto a te.
Come dissi, io arriverò a Castellamonte alle 6 del mattino. Andrò subito al cimitero. Di là tutti insieme, cioè tu, i tuoi figli, Revelli, altri parenti se ci sono, accompagneremo, congiuntamente a Lionello, che verrà a Castellamonte o a Vivario, come meglio vorrà, la salma sino alla cappella di Castelnuovo. Faremo colazione da mio figlio. Ripartiremo per Castellamonte. Dopo che avrò visto Virginia, ripartirò per Torino. Per tua regola ti dirò che conto di essere a Milano il 18 a sera, e scenderò all'Hotel Continentale dove in caso urgente potrai scrivermi. Ti abbraccio di cuore.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Se hai osservazioni a fare a questo programma hai ancora tempo a scrivermi a Vienna, giacchè non parto di quì che il 16 C.te nel mattino. Ti lascio giudice di decidere se il carro debba, potendolo, continuare fino a Villa. In tal caso gli uomini sarebbero inutili. Ma io preferirei gli uomini.
Vienna, 12 ottobre 1893
Carissimo cognato, rispondo alle tue lettere del 9 e del 10, cominciando a ringraziarti. Approvo la proposta di scegliere la via Cintano-Vironda e di far proseguire il carro fino al cimitero. Il carro mi sembra perfettamente conveniente. Soltanto desidererei che il Parroco di Cintano si trovi al limite del territorio di Cintano per accompagnare il feretro. Il Parroco di Villa potrà venire al limite del territorio di Villa, oppure a Cintano, oppure al Santuario (di Piova ndr), come gli parrà più conveniente. Mi farai preparare, ti prego, il conto di tutta questa spesa. Comunica quanto sopra al Parroco di Villa e a Lionello. Farò il possibile per essere la sera del 20 a Castellamonte ospite tuo. Ti farò sapere più tardi, sia direttamente, sia per mezzo di Natale, se la cosa è possibile. Rimangono ferme, per tutto il resto, le mie prime istruzioni. Vorrei che il feretro si mettesse in moto non più tardi delle 6 1/4, al massimo alle 6 1/2. Resta inteso che avrò una carrozza per andare a Villa insieme col convoglio funebre e per tornare a Castellamonte nella giornata abbastanza in tempo per essere a Torino nella sera.
Quanta noia ti dò ! Vi saluto tutti di cuore. Tuo affezionato cognato Nigra
PS. Possibilmente vorrei una carrozza scoperta, a 4 posti per poter prendere con me Lodovico (il nipote cieco ndr), e dare un posto a te e uno a mio figlio, se viene fino a Castellamonte
Milano, Hotel Continentale - 28 ottobre 1893
Carissimo cognato, D. Boggio mi ha mandato la lista delle spese da lui fatte per le casse, esumazione, messe, cera e candele. Avrò cura di farlo rimborsare subito. Mi ha poi dichiarato che esso e gli altri sacerdoti che prestarono l'opera loro, non vogliono ricevere alcuna remunerazione. Manderò a ciascuno di essi un regalo. Ora rimangono le spese di Castellamonte, quelle di trasporto, della carrozza e altre, e per queste aspetto la nota che ti prego di mandarmi, insieme a quella delle spese della cappella appena saranno liquidate, affinchè io possa regolare tale conto. Intanto ti ringrazio di nuovo per quanto hai fatto. So che ci hai messo tutto il cuore trattandosi del nostro povero Michelangelo, e mi preme di dirti che hai provveduto a questa dolorosa cerimonia come non si poteva meglio. A partire da oggi, ottavo giorno dopo il trasporto, ed attendo trascorsi i sei mesi dalla morte, cessa il lutto esterno, e ti prego di dirlo ai tuoi figli e a Virginia. Quanto al lutto interno, noi lo porteremo sempre nel cuore. Saluta mia sorella per me e i tuoi figli e credimi sempre tuo affezionatissimo cognato Nigra
Vienna, 21 novembre 1893
Carissimo cognato, ho ricevuto colla tua lettera del 18 C.te l'incartamento relativo alle spese della cappella. Dò la mia intera approvazione al tuo operato e a quello di Revelli. Ringrazio di nuovo cordialmente te, e ti prego di ringraziare a mio nome Revelli al quale potrai far leggere questa lettera per la parte che lo concerne. Entrambi avete posto in questa opera tutto il vostro impegno. Il nostro compianto Michelangelo avrà per le sue ossa la sede tranquilla e onorata che desiderava, e voi avrete per l parte vostra contribuito a procurargliela. Ti prego di dire a Revelli che desidero vivamente che si occupi il più presto possibile della porta alla cripta. Questo lavoro vorrei fosse fatto in primavera. Intanto fin d'ora bisognerebbe far le pratiche necessarie per l'acquisto dei pochi metri di terreno che occorrono, del permesso del Comune etc etc.
Dalla nota generale che mi hai trasmesso io risulto tuo debitore di L. 686,30. Siccome il saldo da pagarsi al Vercellone di L. 800 non scade che a gennaio, così ti farò mandare le L. 686,30 ai primi di gennaio. Saluta per me Virginia e i tuoi figli e credimi sempre tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Ti prego di dire a Mattioda che il Decreto Reale approvante la condotta medica è stato firmato dal Re. In breve manderò al sindaco di Villa la nomina da me fatta del titolare. Ti ho fatto spedire da Roma i due candelieri e il crocifisso in legno dorato, che tu mi hai consigliato. Quando giungeranno mandali al Parroco di Villa con preghiera di collocarli nella cappella. Ci sarà da pagare una spesa di porto, che ti prego di indicarmi e che ti rimborserò nel tempo stesso in cui ti farò mandare le suddette L. 686,30.
&
Vienna, 24 novembre 1893
Caro nipote,
ti mando quì unita copia dell'atto con cui sei nominato titolare della condotta medica gratuita del Comune e della Parrocchia di Villa Castelnuovo. L'atto originale fu da me spedito oggi al Sotto-Prefetto d'Ivrea, con preghiera di comunicarlo al sindaco di Villa, ciò che sarà fatto, immagino, in pochi giorni. Adunque mettiti in grado di adempiere quelle funzioni per il 1° gennaio 1894: non dubito che le eseguirai con impegno, con abilità e a piena soddisfazione degli abitanti del Comune e della Parrocchia. Ti raccomando di metterti d'accordo col sindaco per tutti i relativi particolari. Ti mando i miei migliori e più cordiali saluti. Tuo affezionatissimo Nigra
&
Vienna, 9 dicembre 1893
Carissimo cognato,
non darti fastidio per avere spiegazioni sulla spedizione del crocifisso e dei candelabri. Vedo che la commissione da me data a Roma fu male eseguita, sia per la scelta degli oggetti, sia per il modo di spedizione. Farò io stesso le osservazioni occorrenti. Intanto prego te di provvedere quegli oggetti. Essi devono essere semplici ma decenti, e nella dimensione voluta. Mi farai poi conoscere la spesa, insieme con quella della spedizione di Roma, che avrò cura di farti rimborsare.
Aspetto la proposta di Revelli per l'accesso alla cripta. Vi saluto tutti di cuore.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 12 dicembre 1893
Carissimo cognato,
riceverai da Milano due rotoli, contenenti due Panettoni. Ti prego di accettarne uno per te e per Virginia, e di mandare l'altro colla mia carta da visita quì unita, a D. Peraglie Parroco di Sale, che mi ha mandato vari manoscritti di rappresentazioni popolari. Ti saluto di cuore. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Prima di mandare il rotolo a Sale, ti prego di aprirlo e verificare se il panettone è intatto.
&
Vienna, 6 gennaio 1894
Caro nipote,
ti ringrazio di avermi regolarmente scritto mandandomi le notizie di mio cognato Derossi. Le tue ultime lettere, e specialmente quella del 3 corrente che ricevo in questo momento mi levano dall'animo una grande angoscia e mi tranquillizzano. però il miglioramento non deve dispensare da una continua cura e minuta sorveglianza. Tu sai meglio di me che in quella malattia le ricadute sono a temersi. Dirai a Derossi da parte mia che anche io lo prego a prestarsi di buon animo a sopportare la cura e i rimedi e i consigli dei medici.
Saluto Virginia e tutti voi, congratulandomi sinceramente del miglioramento.
Fammi il piacere di dire a Natale, che aspetto una sua lettera che mi indichi la cifra finale della chiusura dei conti di Bollengo e l'epoca precisa in cui avrà bisogno della somma relativa. Ti prego ancora di dire a Gio. Revelli che aspetto il suo progetto per l'entrata alla cripta della cappella. Tuo affezionato zio Nigra
&
Vienna, 25 gennaio 1894
Carissimo cognato,
non so dirti quanto mi abbia fatto piacere rivedere i tuoi caratteri. Mattioda mi aveva informato con cura della tua malattia, e poi della convalescenza. Caro amico, mi hai dato molta inquietudine. Ora benchè ogni pericolo sia passato, non trascurare le precauzioni. Io ebbi pure molto tempo fa una febbre tifoidea, e so che la guarigione lascia una grande sfinitezza e che la convalescenza va adagio. Non scoraggiarti, continua le cure, non commettere imprudenze, e così la passata malattia non sarà più che uno spiacevole ricordo. Però ciò che avrà per te di sgradevole questo ricordo sarà temperato e compensato dalla prova che hai avuto in questa circostanza dell'affezione di quelli che ti circondano, e anche di qualcheduno che non ti stà vicino materialmente, ma divide le tue sofferenze come prende parte alla tua gioia benchè lontano. Animo adunque e credimi sempre tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 14 marzo 1894
Caro nipote,
ti comunico la lettera quì unita. Non dubito che essa sia inesatta; essendo ben inteso che, anche quando non ci siano malati, tu devi andare almeno due volte per settimana in Castelnuovo a dar consulti a chi si presenta. A ogni modo è bene che tu sappia quello che mi si scrive. Credimi sempre tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 22 marzo 1894
Caro nipote,
ho ricevuto la tua del 20 C.te e te ne ringrazio. Continua a fare regolarmente il tuo dovere, e stà certo che la mia affezione non ti verrà meno. Andando a Roma penso che ti farai supplire da Croce. Raccomandagli di fare in modo che la sua presenza in Villa nei giorni e ore fissate sia sempre constatata. Ti auguro buon viaggio e ti saluto cordialmente. Tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 17 aprile 1894
Caro cognato,
ti ringrazio della tua buona lettera del 15 corrente scritta anche a nome di Virginia e dei tuoi figli. Approvo l'impiego del poco denaro che ti rimane in conto per provvedere la croce in ferro o in pietra nel cimitero; e mi rimetto anche per questa piccola cosa intieramente al tuo buon criterio. Vi saluto tutti di cuore. Sono particolarmente lieto di saperti bene ristabilito in salute.
Tuo affezionatissimo cognato e amico Nigra
&
Vienna, 12 aprile 1894
Caro nipote,
ti ringrazio di avermi avvertito prima di affittare la palazzina del mio compianto fratello. L'affitto che intendevate accordare alla Felizzetti lo prendo io per lo stesso prezzo, a partire dal 1° giugno. Le L. 175 per i 7 mesi dell'anno corrente, nonchè le L. 300 per l'anno venturo ti saranno pagate alla fine dell'anno corrente. Non c'è bisogno di contratto tra noi. La casa rimarrà com'è. Io non devo figurare come affittuario. Le imposte, le spese di manutenzione e ogni altra relativa all'immobile rimarrà naturalmente a vostro carico.
Ti rimando il certificato del quale non avevo bisogno. Ti ripeto che non ho mai creduto alle accuse anonime. Ma ti raccomando di prendere le tue precauzioni per constatare in ogni tempo che tu fai il tuo dovere di medico condotto, non già presso di me che ho fede in te, e non ho bisogno di certificarti, ma presso chi avesse interesse a coglierti in fallo. Ti prego di salutare la madre tua in mio nome e Derossi, e i tuoi fratelli, e ti stringo cordialmente la mano. Tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 3 maggio 1894
Caro nipote,
ti segno ricevuta della tua del 1° maggio corrente. Perchè io sia in grado di darti un consiglio sul da farsi circa i crediti professionali di mio fratello, ti prego di mandarmi un estratto di tali crediti per gli ultimi 5 anni, coll'indicazione dei Comuni a cui appartengono i debitori, della data di cura, della cifra del credito etc.
Saluta tutti in casa e credimi Tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 17 maggio 1894
Caro nipote,
ti rimando i registri che mi hai spediti e che non ho nemmeno aperti. Io non ho il tempo di fare un estratto dei crediti professionali di mio fratello degli ultimi 5 anni. Ho chiesto a te questo lavoro, che sei solo competente a fare. Io ho bisogno di sapere: 1° il nome e il luogo dei debitori a cui hai mandato o intendevi mandare la circolare di avviso; 2° l'ammontare preciso dei crediti verso ciascuno. Tu mi scrivi che per le difficoltà di leggere la scrittura di tuo zio non hai potuto fare uno stralcio dei soli debitori. Ma dovevi supporre che io avrei incontrato eguale difficoltà. A ogni modo tu devi certo sapere a chi e dove furono mandate o dovevano mandarsi le circolari.
Adunque ti ripeto la preghiera, non di mandarmi i registri, ma di mandarmi un estratto dei nomi dei debitori, per cure, di mio fratello, negli ultimi 5 anni, e delle località a cui appartengono, cioè non solo del Comune, ma del cantone o Frazione del Comune, e infine dell'ammontare del credito per ciascun individuo. Ho bisogno d'avere da te questi dati per prendere una decisione in proposito.
Saluta per me tutti di casa e credimi tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 2 luglio 1894
Caro nipote,
ho esaminato il quaderno dei crediti di mio fratello che mi hai mandato colla tua del 1 giugno scorso. Ecco ora quanto ho deciso. Prendo per mio conto i debiti degli abitanti di Villa, Sale, Colleretto, Baldissero, Campo, Cintano, Muriaglio, Rueglio, Filia.
Questi debiti sono:
per Villa L. 272,50 di cui pagate L. 29
Sale L. 89
Colleretto L. 62 di cui pagate L. 8
Baldissero L. 38
Campo L. 8
Cintano L. 114
Muriaglio L. 48
Rueglio L. 76
Filia L. 82
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Totale L. 789,50 L. 35
Ti mando quì unito un assegno sulla Banca d'Italia (sede di Torino) per la somma predetta di L. 789,50 che comprenderai nell'attivo della successione devoluta a te e ai tuoi fratelli, e a questi darai comunicazione della presente.
Ti lascio giudice sul modo di avvertire i debitori di cui si tratta, che i loro debiti sono condonati. Ti lascio pure giudice del modo di restituire le L. 29 già pagate dai debitori di Villa e le L. 6 di quello di Colleretto. Ma intendo che la restituzione sia fatta per evitare ogni reclamo. Il mio nome non ha da comparire. A chi chiedesse spiegazioni, dirai che voialtri eredi del mio compianto fratello, avete interpretato le sue intenzioni rinunciando ai di lui crediti personali verso gli abitanti delle sue valli native. Degli altri paesi non mi occupo. Conto assolutamente su te perchè queste mie istruzioni siano puntualmente eseguite. Potrai far presentare l'assegno alla sede della banca in Torino 3 giorni dopo averlo ricevuto. Questo frattempo è necessario perchè la sede principale di Roma possa avvertire la sede di Torino. saluta per me Derossi e tua madre e i fratelli. Spero che tutti godiate buona salute. La mia è abbastanza buona e quest'inverno la mia sciatica mi lasciò tranquillo. Rispondendomi mi darai notizia del modo con cui funziona la cura dei malati di Castelnuovo. Non ho più ricevuto lettere anonime. Continua a fare il tuo dovere e così anche gli invidiosi e i maligni si stancheranno. Ti saluto cordialmente. Tuo affezionatissimo zio Nigra
PS. Ti restituerò il quaderno in pacco separato
&
Vienna, 13 luglio 1894
Caro nipote,
in risposta alla tua dell'11 mi affretto a parteciparti a quanto segue. E' mia precisa intenzione, che il vaglia sulla banca d'Italia, rappresentante i debiti, per cure, degli abitanti dei Comuni da me precedentemente indicati, sia riscosso, e che la somma sia ripartita fra voi tutti, eredi del mio compianto fratello. Adunque anche in ciò ti prego di eseguire puntualmente le mie istruzioni. Ti ripeto poi che ti lascio giudice del modo e del tempo di avvertire i singoli debitori, che non esigerai i debiti loro. Concerta con Derossi i temperamenti da prendersi; giacchè non bisogna che i debitori credano che hanno un diritto a non pagare ma è necessario invece che riconoscano che il condono è atto di generosità fatto da voialtri in ogni singolo caso. Perciò appunto il mio nome non deve essere pronunciato. Io compio un dovere verso la memoria di mio fratello e non voglio che voi abbiate a soffrirne. E' dunque inteso. Farai, per il modo, come crederai; purchè nel fatto gli abitanti dei Comuni indicati non abbiano a pagare un saldo per le cure prestate da mio fratello in qualsiasi epoca.
Saluta per me tua madre e Derossi e i fratelli. Dirai poi a Natale che quando gli atti della liquidazione dei lavori saranno terminati, me li mandi, come è stato inteso.
Cordialmente tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 28 ottobre 1894
Carissimo cognato,
ti sono riconoscentissimo per la tua buona lettera. So che posso contare sulla tua amicizia come tu puoi contare sulla mia. Se vado a Bollengo, ciò che non è ancora certo, andrò a vedervi a Castellamonte, o voi verrete a vedermi a Bollengo. Ma sono ancora talmente angosciato dalla perdita del nostro Michelangelo, che il rivedere i luoghi dove lo vidi morto mi fa una pena che non saprei descriverti. Anche la vista di Bollengo dove passammo insieme i suoi ultimi buoni giorni mi serra il cuore.
A ogni modo, se vado in Canavese, sarai informato a tempo, sia da me sia da Natale.
Potrai rimettere il poco denaro, che ti avanza sulle spese fatte, a Giovanni Revelli, con cui ho un conto per la fontana di Castelnuovo. Vi mando a tutti i miei saluti di cuore. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 25 dicembre 1894
Caro nipote, (Michelangelo Mattioda ndr)
non darti pena per la corrispondenza che mi hai mandato. Continua a fare il tuo dovere, e tu puoi essere sicuro della mia costante affezione per te e per i tuoi fratelli. Questa affezione è al di sopra dei piccoli rancori donde che vengano. Ti risposi tuttavia di avermene scritto per mia informazione. Ti auguro buon capo d'anno a te e a i tuoi fratelli e a tutta la famiglia. Saluta per me tua madre, e dille che ho ricevuto le sue lettere; e saluta pure Derossi e credimi sempre tuo affezionatissimo zio Nigra
Allegato alla lettera l'articolo che parla dell'inaugurazione dell'acquedotto donato al Comune dal Conte Nigra, insieme alla creazione della condotta medica, in cambio del permesso di costruzione della cappella mortuaria nel cimitero di Villa Castelnuovo.
&
Vienna, 4 settembre 1895
Carissimo cognato,
ti ringrazio della tua lettera del 6 ultimo, e del gentile invito tuo e di mia sorella. Ma per ora non posso ancora andare in congedo. Non potrò muovermi da Vienna prima dell'ottobre e per quell'epoca non ho ancora preso alcuna decisione.
Tempo fa mio figlio mi scrisse esprimendomi il desiderio di venire ad una riconciliazione coi suoi cugini. Io lo incoraggiai e gli scrissi di dirigersi a te, essendo ben sicuro che anche tu nutri lo stesso desiderio. Non so se abbia dato seguito a quelle sue intenzioni. In caso affermativo conto sulla tua buona volontà. Io vorrei vedervi tutti uniti il che mi renderebbe anche più facile e gradevole l'andarvi a vedere.
Saluta per me Virginia. Dille che la mia salute è abbastanza buona, e procurate di star tutti sani. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 24 dicembre 1895
Carissimo cognato,
insieme coi miei auguri ti mando una cassetta, per la posta, contenente due fagiani, uccisi da me. Ritenendone uno per te, ti prego di mandare l'altro a mio figlio a Villa Castelnuovo. fate tutti buone feste e Tu credimi sempre tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 7 febbraio 1896
Carissimo cognato,
ti ringrazio dell'invio del libretto del pescatore. Siccome non voglio dire ciò che non penso, e non potrei dare la mia approvazione a tutte le conclusioni di quello scritto, più polemico che storico, così ti prego di rispondere al dott. Vercellini che mi hai mandato il fascicolo e che io ti ho ringraziato di tale invio, senza aggiungere altro.
Vi saluto tutti cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 10 febbraio 1896
Carissimo cognato,
il Comitato per le feste carnevalesche di Castellamonte mi ha chiesto anche quest'anno il mio concorso. Ti mando per le poste L. 20 che ti prego di far rimettere a mio nome al Comitato stesso. Te ne ringrazio anticipatamente e vi saluto tutti di cuore. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 16 febbraio 1896
Carissimo nipote,
ricevo l'unita dagli abitanti del Capriolo, i quali si lagnano di non essere compresi nelle cure gratuite. Ora io intesi che la cura gratuita fosse data a tutti gli abitanti, non solo del Comune, ma della Parrocchia di Villa Castelnuovo. Non so quindi spiegarmi quella lagnanza. Se essa è giustificata ti prego di provvedere all'avvenire.
Credimi sempre tuo affezionatissimo zio Nigra
PS. L'atto di donazione include senza eccezione gli abitanti del Comune e della Parrocchia. Ti prego di mettermi in grado di rispondere
Allegata la lettera di lamentele di una partoriente nullatenente che richiese l'intervento del medico per il parto, che durò dalle 7 del mattino alle 3 del pomeriggio, parto assistito dal dottor Croce sostituto del dottor Mattioda per il quale fu richiesto il pagamento di ore straordinarie.
&
Roma, su carta intestata del Grand Hotel recante una grande aquila ed il motto in latino "Tutte le strade conducono a Roma" - 25 marzo 1896
Carissimo nipote,
ti ringrazio della tua lettera. Continua a fare il tuo dovere, e prendi sempre possibilmente le tue precauzioni per constatarlo, in presenza della ingiusta accusa.
Io parto per Vienna dopodomani, in assai buona salute. fa i miei saluti a tutta la famiglia e credimi sempre tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Vienna, 30 marzo 1896
Carissimo nipote,
io credo che non devi inquietarti oltre misura della guerricciuola che si fa a Villa. In sostanza di tutte le lettere anonime che mandano a me, e di qualche lagnanza di persone che vorrebbero avere un altro medico. Ma siccome lettere e lagnanze sono dirette a me, e siccome io ho piena fiducia in te, così mi pare che nel fatto il male non sia grave, e che con molta pazienza e continuando a fare il tuo dovere, finirai per scoraggiare i malevoli. Ti unisco un'altra lettera anonima. Ma questa invece ti è favorevole. Ti saluto cordialmente, e vi auguro a tutti buone feste di Pasqua.
Tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Firenze, Hotel de la Paix - 21 novembre 1896
Carissimo cognato,
voglio rassicurarti subito circa i miei sentimenti verso i tuoi figli e verso te. Essi sono immutati e immutabili. In questo puoi essere tranquillo. E se venissi in Canavese i miei primi passi sarebbero verso tua casa.
La questione della proprietà di Bollengo non ha nulla a che fare a questo riguardo. Essa si presenta in questi termini. Non avendo io intenzione di abitare, dopo la morte di mio fratello, il castello di Bollengo, e non volendo fare per esso altra spesa, io posi a tuo figlio la questione, se esso creda di poter trarre da quella proprietà tanto da coprire le spese di amministrazione e da dare a lui un compenso per il suo lavoro, essendo equo che non lavori per nulla. Ora dall'ultima lettera che mi scrisse risulta che il problema è di soluzione molto dubbia e non risponde dell'esito. In tale stato di cose mi pare che la migliore soluzione sarebbe quella da me proposta, cioè che io rinunzi gratuitamente all'usufrutto e uso della proprietà, e i proprietari eredi di mio fratello ne dispongano per il meglio. In quanto a me, se Natalino, dopo ristudiata la questione, crede di poter prendere sopra di sè la questione della proprietà, senza che io debba rimetterci del denaro, non ho difficoltà a lasciar le cose come sono. Ma se la proprietà è passiva, capirai che sarebbe una sciocchezza conservarla e io nel caso mantengo la mia risoluzione. Ti saluto e saluto Virginia cordialmente. Passando per Milano vi farò spedire un panettone. Credimi tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 4 aprile 1897
Carissimo cognato,
rispondo subito alla graditissima tua del 2 corrente. Ma mi occorre di entrare in qualche spiegazione. Il prof.re Corazzini è un brav'uomo, ed è scrittore di qualche merito. Ma è il più gran seccatore al mondo. Egli si è fitto in capo di scrivere la mia biografia, si è diretto per aver notizie, ritratti etc, prima a Lucio Rossi, poi alla zia Clotilde Revelli, e ora anche a te. Ho pregato Rossi e la zia Clotilde di non dargli niente, e ora prego te di fare altrettanto. Ho fatto sapere al prof. Corazzini che io non sono un uomo illustre che l'Italia non sente il bisogno di avere una mia biografia. Ho pregato Rossi di informarlo che se il Corazzini darà seguito alla sua idea e mi manderà la sua futura pubblicazione, io gliela rimanderò senza leggerla; e a lui stesso ho scritto che aspetti a scrivere di me quando sarò morto, se ciò gli farà piacere. Il Corazzini ha fiuto per capire che non sono uomo da apologia, e mi ha scritto che rinunziava al suo progetto, il che mi ha fatto gran piacere. Sia lodato Dio ! Ora io ti sarò riconoscente se, scrivendo al Corazzieri, motiverai il tuo rifiuto di mandargli un mio ritratto, dicendo che ti stieni per mio espresso desiderio. Mi fece molto piacere apprendere che sei andato da mio figlio a Castelnuovo. Mando a voi tutti i miei più cordiali saluti e ti stringo di quì la mano. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Milano, Hotel Continentale - 21 ottobre 1897
Carissimo cognato,
fo' conto di andare a farti una visita a Castellamonte il 29 corrente, per veder te, mia sorella, i nipoti, mio figlio e mia nuora. Spero di trovarvi tutti riuniti in tua casa.
Non potendo disporre che di poche ore, mi propongo di arrivare a Castellamonte il 29 alle 9,25 del mattino col treno di Torino. Pranzerò con voi tutti, e ripartirò nella giornata per Chivasso-Milano prendendo il treno che passa a Chivasso alle 17,09 . Perciò avrò bisogno di una buona carrozza che mi trasporti da Castellamonte a Chivasso; e ti prego di procurarmela. Adunque a rivederci fra pochi giorni; e intanto ti mando i miei più cordiali saluti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Milano, Hotel Continentale - 2 ottobre 1897
Cara sorella,
confermando la mia visita per il venerdì 29 corrente, ti dò avviso che ti fo' spedire, all'indirizzo di Derossi, due panettoni, uno per voialtri e uno per Lionello che ti prego di spedire a Castelnuovo. Con cordiali saluti.
Tuo affezionatissimo fratello Costantino
&
Milano, Hotel Continental 21 ottobre 1897
Carissimo cognato,
fo conto di andare a farvi una visita a Castellamonte il 29 corrente, per veder Te, mia sorella, i nipoti, mio figlio e mia nuora. Spero di trovarvi tutti riuniti in tua casa.
Non potendo disporre che di poche ore, mi propongo di arrivare a Castellamonte il 29 alle 9,25 del mattino, col treno di Torino. Pranzerò con Voi tutti, e ripartirò nella giornata per Chivasso-Milano prendendo il treno cha passa a Chivasso alle 17,09. Perciò avrò bisogno d'una buona carrozza che mi trasportida Castellamonte a Chivasso; e ti prego di procurarmela.
Dunque arrivederci fra pochi giorni e intanto ti mando i miei più cordiali saluti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Monza, 8 novembre 1897
Carissimo cognato,
ti fo mandare per ferrovia tre fagiani da me uccisi nel R. Parco, pregandoti di mandarne uno a Lionello e di mangiare in famiglia gli altri due. Credimi sempre Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 7 agosto 1898
Carissimo nipote,
ti ringrazio di aver pensato di inviarmi dei campioni della tua polvere dentifricio, alla quale auguro un buon successo. Ma ti prego di non darti la pena di mandarmene altri. Io fo uso da un pezzo di pasta anzichè di polvere, e ciò per varie ragioni, ma anche perchè, a merito uguale, la pasta ha il vantaggio di non spandersi, quando ne fo uso, e di non impolverarmi il necessario da viaggio. Si ha un bel fare a chiudere la polvere in scatole che combaciano bene; quella benedetta polvere trova sempre modo di uscire. E il pacco che mi hai mandato, benchè le sei scatole siano rimesse chiuse, era tutto impolverato. Invece le paste (come quella inglese che mi servo che è alla menta peperita) non hanno questo inconveniente, ma naturalmente sono in scatole di porcellana o di metallo. M'inquieta alquanto quanto mi scrivi su mia sorella. Abbi per lei la massima cura, e tenta di farti ascoltare e ubbidire. salutala per me e tutti di casa.
la mia salute, col bel tempo, si è fatta abbastanza buona. Credimi tuo affezionatissimo zio Nigra
PS. Fammi il favore di dire a Derossi che mi mandi un campione (una o due non di più) del suo miele. Voglio paragonarlo con quello che si fa quì. Ma - ripeto - lo prego di mandarmene soltanto una o due boccette.
&
Vienna, 25 agosto 1898
Carissimo cognato, (Angelo Derossi ndr)
ti prego di far recapitare l'unita lettera alla cugina Francesca vedova Derossi, nella quale le mando le mie congratulazioni per il fidanzamento della figlia Teresa. Ti prego inoltre di volerti incaricare di esigere l'assegno quì unito di L. 200, e con questa somma di scegliere un ricordo che offrirai in mio nome alla fidanzata. Se invece del ricordo Ella preferisce il denaro, naturalmente ti autorizzo a rimetterle la modesta somma. Ti prego poi sopratutto di scusare la seccatura che ti procuro con questa commissione. Ma ho pensato che tu meglio di ogni altro potevi incaricartene, poichè, secondo quanto mi scrive la cugina Francesca, tu condurrai all'altare la fidanzata. Alla quale ti prego di ripetere i miei sinceri e vivi augurii.
E ora ti stringo cordialmente la mano, e mando a Virginia e a tutti in casa i miei migliori saluti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Spero vedervi tutti in ottobre
&
Vienna, 18 ottobre 1889
Carissima sorella,
verrò certamente, salvo accidente, a vederti quest'anno come l'anno scorso. Ma non potrò passare con voi che qualche ora; cioè una mezza giornata, circa. Non andrò a Castelnuovo. Ma spero di veder mio figlio e sua moglie in casa vostra. La mia visita sarà verso la fine del mese. Vi farò sapere il giorno da Milano. Intanto vi saluto tutti cordialmente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
&
Gardone Riviera, su bellissima carta intestata dell' Hotel & Pension Gardone Riviera -
25 ottobre 1898
Carissimo cognato,
vengo ad annunziarti che arriverò a Castellamonte, venendo da Ivrea, il 29 corrente, nel mattino verso le 11. Pranzerò con voi in famiglia. Ho scritto a Lionello di scendere colla moglie in casa tua. Desidero ripartire il giorno stesso. Spero trovarvi tutti in buona salute. Intanto ti mando i miei cordiali saluti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. E' possibile che l'avv. Lucio Rossi mi accompagni e venga a chiderti da pranzo anche lui. Siccome vengo soltanto per voi è quasi superfluo il dirti che non desidero vedere altre persone all'infuori della famiglia e dei parenti, ed è inutile che nel paese si sappia il giorno della mia visita
&
Vienna, 22 aprile 1899
Carissimo cognato,
ti ringrazio della tua lettera del 19 C.te e ti accusa ricevuta delle L. 20 in essa contenute. Mi fa gran piacere l'apprendere che Michelangelo è fuori di pericolo. Io ignoravo la sua grave malattia. Spero che a quest'ora sarà entrato in convalescenza, e fo' voti che sia così. Sono poi lieto, che il pericolo passato sia stato occasione di dimostrazione così calda per lui e per tutti voi. Io mi dispongo ad andare alla Conferenza dell'Aja, onore che non ho ambito, ma che non potevo rifiutare.
Vi saluto tutti di cuore. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Milano, 4 agosto 1899
Carissimo cognato,
la tua lettera del 31 luglio mi giunse qui oggi a Milano, dove arrivai ier l'altro dall'Aja. Puoi rispondere al Giglio Tos, che al mio ritorno a Vienna gli manderò le poesie che desidera, colla dedica all'Orsi, ma slegate. Potrà farle rilegare lui stesso, se così gli piacerà. Benchè stanco, debbo partire domani per la certosa di Pesio, dove il ministro Visconti Venosta mi ha dato convegno. Malgrado la grande fatica, sto bene in salute; e a tutti voi mando un saluto dal cuore. Credimi sempre
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 26 settembre 1899
Carissimo cognato,
le pere e le mele sono giunte in ottima condizione, e sono veramente belle ed eccellenti. Te ne fo i miei complimenti e ti ringrazio. Soffro da qualche tempo di dolori nevralgici o reumatici, che senza inquietarmi mi danno molestia. sarò forse obbligato di sottomettermi ad una cura. Sono le tristi conseguenze della vecchiaia.
Saluta Virginia, e procurati di stare in salute. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, 18 Trinità dei Monti - 20 novembre 1899
Carissimo cognato,
ho ricevuto ieri il miele e la frutta. Te ne ringrazio cordialmente. Ma ne hai mandato troppo. Lo porterò con me a Vienna, uno dei loti (l'odierno cachi ndr) era già maturo, e lo gustai. L'ho trovato veramente eccellente, e ti fo i miei complimenti. E' un frutto bello a vedersi e squisito a mangiarsi. Sto quì curandomi della mia tosse, che tende a sparire, ma che non è ancora sparita. Saluta Virginia e tutta la famiglia, e credimi
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, su carta intestata del Senato - 19 dicembre 1899
Carissimo cognato,
mando a tutti voi i miei più fervidi voti per le prossime feste di natale e del nuovo anno. E mando al tuo indirizzo due panettoni; dei quali uno è destinato alla tua famiglia; l'altro, ti prego di mandare a Castelnuovo a mia nuora, dopo esserti assicurato che non fu mangiato in ferrovia, come mi accadde per un panettone speditomi a Vienna. Suppongo che ti farà piacere il sapere che i tuoi loti furono trovati migliori di quelli coltivati a Roma dal principe Doria.
saluti cordiali a tutti dal vostro affezionatissimo Nigra
&
Vienna, 3 marzo 1900
Carissimo cognato,
ho ricevuto la lettera che quì ti compiego, pregandoti di darmi le informazioni opportune e i tuoi consigli circa il Derossi Luigi, che non conosco, o per meglio dire, di cui non mi ricordo bene. Scusa la noia. Mando a te, a Virginia e a tutta la famiglia, i miei migliori saluti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 7 aprile 1900
Carissimo cognato,
so che non abusi di commendatizie per me, e te ne ringrazio, ma quando si tratta di casi, come quelli indicati nella tua lettera, naturalmente sei più che autorizzato a ciò. Non ho ancora visto il Cigliana. Ma ho visto l'uno dei fratelli Giachetti, e l'ho munito di un certificato onorevole e favorevole di cui potrà servirsi per farsi conoscere quando concorrerà per l'impresa ferroviaria a Czernovitz.
La mia salute è discreta e auguro a tutti voi buone feste di Pasqua.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 13 aprile 1900
Carissimo cognato,
ho ricevuto la lettera quì compiegata. Io non ricordo questo Antonio Nigra. Di figli della sorella di mio padre maritata al Giovanni Nigra-Roletto del Capriolo non ricordo che il defunto Lorenzo, carabiniere, Luigi che deve essere ancora in vita, e un terzo che mi pare si chiamasse Michele. Questo Antonio sarà forse lo stesso che quello che io presumo nominarsi Michele, ma non ricordo punto il suo nome. Fammi il piacere di dirmi chi è, e possibilmente di fornirmi qualche informazione su di lui.
Vi auguro a tutti buone feste pasquali. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 21 ottobre 1900
Carissimo cognato,
mi affretto a darti avviso che lunedì, 29 corrente, da Milano andrò al Bessolo, dove pranzerò dalla zia, e dopo pranzo andrò a Castellamonte a passar la notte in casa tua, per ripartire l'indomani dopo mezzodì per Chivasso e Milano. Ne ho informato Lionello. Ti prego di mandare a Strambino una buona carrozza il lunedì 29, per l'arrivo del treno di Chivasso alle ore 11,10. Questa carrozza mi condurrà da Strambino al Bessolo di Castellamonte, e l'indomani mi deporrà a Chivasso abbastanza in tempo per prendere il treno delle 15,44 per Milano.
Spero che vi troverò tutti in buona salute. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Il mio indirizzo dal 24 sera è in Milano all'Hotel Continentale
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 16 dicembre 1900
Carissimo cognato,
ieri e oggi ho mangiato i due primi loti (cachi ndr) maturati. Gli altri cominciano appena ora a maturare lentamente. Ma sono veramente belli e di sapore grato. Te ne ringrazio di cuore. Io mi dispongo a lasciare Roma tra 10 giorni circa. Malgrado le piogge del principio del mese, e il freddo che ora comincia a venire, e che del resto non supera i 6 gradi sopra lo zero, la mia salute si mantenne buona. Spero che voi tutti siate in buona salute e fo' voti che passiate bene l'inverno. Vi mando a tutti cordiali saluti. Il tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Ti fo mandare da Cova due panettoni, uno per Voi e uno per Lionello che ti prego di fargli spedire. Ho raccomandato che, oltre al piombo, si sigillino i coperchi dei rotoli.
&
Vienna, 17 ottobre 1901
Caro nipote,
sono finalmente in grado di annunziarti che arriverò a Castellamonte, salvo accidente, il lunedì 28 corrente nella sera, venendo dal Bessolo. E' possibile che al Bessolo troverò anche Lucio Rossi e che questi si offrirà di accompagnarmi, come l'anno scorso. Fammi il piacere di dirlo a Derossi affinchè, se lo crede, possa invitarlo a pranzo insieme a tutti noi. Poichè fa piacere a tua madre che il mio Jȁger Adolfo mi accompagni (il domestico austriaco di Nigra ndr), puoi dirle che lo condurrò con me.
Dunque spero vedervi tutti in buona salute tra breve. Tuo affezionatissimo zio Nigra
PS. Ti comunico per tua semplice notizia l'unita lettera anonima che ho ricevuto una ventina di giorni orsono
&
rimetto oggi stesso al Marchese Cusani, Console Generale d'Italia a Budapest, con cui ho convegno quì a Milano, le carte relative al Mattioda Giacomo di Colleretto Castelnuovo. Il M.se Cusani manderà le notizie, se potrà averne, e in ogni caso scriverà direttamente al Mattioda padre il risultato della ricerca anche se negativo.
Ti rimando il piego contenente i tuoi certificati, che non avrei preso se avessi saputo di che si trattava. Io non ne ho affatto bisogno. E sono certo che metti tutto l'impegno perchè i miei poveri compaesani di Villa Castelnuovo abbiano un buon servizio medico. Sono stato molto contento della breve visita a Castellamonte, avendovi trovati tutti in eccellente salute. Fammi il piacere di dire a tua madre e a Derossi che li ringrazio ancora della buona e affettuosa accoglienza. Tuo affezionatissimo zio Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 15 dicembre 1901
Carissimo cognato,
arrivato ier l'altro a sera a Roma, trovai la scatola contenente i loti, che hai avuto la gentilezza di mandarmi. Sventuratamente erano per la maggior parte guasti. Tre o quattro loti furono trovati intatti, ed erano eccellenti. Ti ringrazio di questa attenzione. Ma un'altra volta, ti prego di non darti la pena di mandarmene. E' un vero dispiacere per me vedere sciupati questi bei frutti. Del resto ora cominciano a comparire quì sul mercato e nelle botteghe. Ho passato 5 settimane a San Remo soddisfacendo così ad un gran bisogno di riposo. La settimana prossima riparto per Vienna. Ti fo mandare da Milano un panettone di Natale. Ne fo mandare un altro a Lionello, nello stesso tempo. Suppongo che dalla ferrovia sarà spedito a Villa Castelnuovo. Nel caso in cui non ci sia un servizio di trasporto di colli per cura delle ferrovie, o altrimenti, ti pregherei di avvisare Lionello di farlo ritirare.
Saluta per me Virginia. Auguro a te e a tutta la famiglia buone feste di Natale e buon capo d'anno. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 10 febbraio 1902
Caro nipote,
ti ringrazio della primizia della tua arte fotografica. E giacchè la prova è ben riuscita, ti prego di fotografare per me un oggetto che mi preme di avere sott'occhio disegnato al vero. Desidero cioè di avere il disegno esatto di una di quelle collane delle vacche, a cui è appeso il campano, e che si chiama costì canàula. Vorrei che il disegno comprendesse anche il campano, e lasciasse vedere la punta del batacchio. Perciò bisognerebbe fotografare la canàula appesa in aria. Non ho fretta e potrai farmi questa fotografia quando vorrai e potrai. Saluta per me tutta la famiglia. Stò passando abbastanza discretamente l'inverno di Vienna. Tuo affezionato zio Nigra
&
Vienna, 29 settembre 1902
Carissimo cognato,
ho ricevuto la partecipazione del fidanzamento della cugina Ernesta Derossi di Villa. Ho scritto alla madre per felicitazioni ed auguri. Ma vorrei dare alla fidanzata un piccolo souvenir, e ricorro a te per consiglio. Ho pensato che forse tu avresti la bontà di scegliere un piccolo ricordo del valore di cento Lire, e farlo tenere alla fidanzata in mio nome, - se pure essa non preferisse di avere le 100 Lire per scegliere essa stessa il ricordo. Il meglio sarà forse che tu ti informi di ciò che le farebbe più piacere.
Intanto io mi addebito verso di te di cento Lire, che ti rimborserò all'occasione della mia prossima visita che spero sarà per il 14 ottobre.
Saluta Virginia e credimi sempre Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
giungerò, salvo accidente, a Castellamonte, mercoledì sera, 15 corrente. Ho scritto a Lionello di venirmi a prendere colla carrozza a Strambino, e di condurmi al Bessolo e poi a Castellamonte. Sarò molto lieto di vedervi tutti, e spero in buona salute. Partirò l'indomani dopo pranzo. Credimi sempre Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Amèlie-Les-Bains (Stazione Termale dei Pirenei ndr) - +25 novembre 1902
Hotel des Termes Romains
Caro nipote, (trattasi di Michelangelo Mattioda ndr)
soltanto oggi ho ricevuto la tua lettera del 18 con gli annessi. Ti ringrazio anzitutto dei versi. Il metro non è sempre giusto, ma c'è l'ispirazione. Ho mandato subito la lettera del sindaco d'Issiglio al cav. Baroli R. Console d'Italia a Innsbruck, nella cui competenza cade tutto ciò che si riferisce a successioni apertesi in Tirolo, nelle quali siano implicati interessi di sudditi italiani. Il Baroli risponderà allo Scalarone direttamente; il quale per il corso ulteriore dell'affare dovrà dirigersi a lui. Io starò quì ancora qualche giorno per finire le mie cure. Nei primi di dicembre sarò a Milano (Hotel Continentale). Vi saluto tutti cordialmente. Tuo affezionato zio Nigra
&
Vienna, 30 settembre 1903
Carissimo cognato,
ti ringrazio della tua lettera e del grazioso invito. Spero di andare a vedervi verso la metà di ottobre. T'informerò del giorno preciso appena avrò potuto fissarlo. Aspetto ancora l'avviso del permesso di congedo. Ho preso la libertà di far mandare al tuo indirizzo a Castellamonte una cassa contenente 40 bottiglie di moscato-champagne di Canelli, delle quali 20 dono per te e per Virginia e 20 per Lionello. Ti sarò grato se vorrai, quando arriveranno, mandare queste ultime a Castelnuovo, avvertendone Lionello. E nella speranza di vedervi presto tutti in buona salute, ti stringo intanto da lontano, ma cordialmente la mano. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Vienna, 4 ottobre 1903
Carissimo cognato,
ti annunzio il mio arrivo a Castellamonte per la sera del mercoledì 14 corrente. Ripartirò l'indomani dopo il pranzo per Chivasso, come l'anno scorso. Ho scritto a Lionello di venirmi a prendere in carrozza al Bessolo, dove pranzerò dalla zia Clotilde il mercoledì mattino. Vi saluto fin d'ora tutti molto cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, 18 Trinità dei Monti - 20 novembre 1903
Carissimo cognato,
desidererei far riprodurre in marmo il busto di mio padre che è a Villa Castelnuovo, e quello di mio fratello che è presso Natale. Vengo a chiederti se credi che lo scultore di Castellamonte, che mi hai presentato due anni fa in casa tua, sia capace di lavorar bene il marmo e di cogliere la rassomiglianza; e quale sarebbe la spesa. I due busti sarebbero destinati alla cappella nel cimitero di Villa. Ma se riuscissero bene, vorrei farne fare anche un altro esemplare di ciascuno dei busti per me. Forse, quando mi risponderai, non sarò più in Roma. Ma da Roma mi sarà recapitata la tua risposta. Ti saluto, e saluto Virginia e tutta la famiglia ben cordialmente.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
PS. Mando per la posta a Virginia alcune cartoline romane. In quella che rappresenta piazza di Spagna si vede (a destra di chi guarda) la mia casetta con 9 finestre
&
ti ringrazio per la tua buona lettera del 24 corrente, che ho ricevuto quì a Napoli, dove sono venuto, tre giorni orsono da Roma, per curarmi da un forte raffreddore con tosse. Il mio indirizzo, fino a nuovo avviso, è quello indicato qui sopra: Hotel Hassler- Napoli.
Accetto la proposta del Barengo (uno dei maggiori artisti ceramisti castellamontesi dell'ottocento ndr) per i busti. Ti prego di farti rimettere da Lionello il busto, in terra, di mio padre, e da Natale quello di mio fratello Michelangelo, che vorrei rimettere al Barengo. Abbi la compiacenza di dire a questi che desidero un esemplare in marmo, ed uno in bronzo di ciascuno dei due modelli, e quindi:
1 busto dell'effige di mio padre
1 idem di mio fratello
1 in bronzo di mio padre
1 idem di mio fratello Prezzo dei 4 busti L. 1.800.
Le proporzioni dei 4 busti devono essere identiche. Sulla base devono essere incisi i nomi, rispettivamente: LODOVICO NIGRA - MICHELANGELO NIGRA.
Vorrei anche sapere il prezzo delle riduzioni in terra cotta.
Vi saluto tutti ben cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Napoli, Hotel Hassler - 23 dicembre 1903
Carissimo cognato,
vi mando a tutti i migliori auguri per il nuovo anno. Da Milano ti ho fatto spedire un panettone che spero ti pervenga intatto. Ne feci spedire anche uno a Lionello coll'indirizzo: Castellamonte per Villa Castelnuovo. Nel caso Lionello fosse assente da casa, e tu sapessi dove ora si trova, ti sarei grato d'informarlo di questo invio, affinchè il panettone possa essere ritirato e non rimanga indefinitamente in stazione.
Buone feste. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 23 gennaio 1904
Caro nipote,
ricevo quì la tua lettera del 19 respinta da Napoli. Ringrazio Lidia e te del gentile pensiero di spedirmi un saggio del burro di Bollengo. Ma ora quel saggio correrà le ferrovie, e chi sà quando mi giungerà. Ti avverto che ad ogni buon fine il 1° febbraio sarò a Venezia. Ma ti prego di non mandarmi più del burro. Preferisco assaggiarlo a Castellamonte quando ci andrò. Per questi primi mesi dopo la mia rinunzia al posto di Vienna la mia dimora non sarà fissa in nessun luogo. Terrò Derossi al corrente dei miei successivi indirizzi. Mio figlio è pure sempre informato della mia dimora.
Saluto cordialmente te e tua moglie, ed auguro ad entrambi ottima salute, anche al tuo piccolo erede. Tuo affezionato zio Nigra
&
Venezia, San Domenico Grande - 15 aprile 1904
Carissimo cognato,
ho ricevuto la tua del 6 C.te e te ne ringrazio. Aspetto la fotografia che mi hai annunziato. Il ritardo non ha inconvenienti per me. Tengo invece a che i busti siano fatti con cura, specialmente quelli in marmo. Quando essi ti saranno consegnati, ti prego di ritirarli e tenerli in casa fino alla mia prima visita a Castellamonte in autunno. Mi dirai poi, quando avrai esaminati i busti, a quale epoca io dovrò fare il pagamento. Ho passato 2 mesi e 1/2 a Venezia in assoluta tranquillità, ed il riposo mi ha giovato assai. Ma il mese prossimo, dovrò andare a Roma e di là a Vienna per prender congedo, ciò che non ho fatto lo scorso autunno.
Vi saluto tutti cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Venezia, 2 giugno 1904
Carissimo cognato,
ti ringrazio della tua lettera del 30 maggio scorso, e delle fotografie dei busti, sono lieto di apprendere che tu ne sei contento, e confido che la mia impressione sarà pure favorevole quando nel prossimo autunno andrò a ritirare i due marmi ed i due bronzi. Intanto accordo con piacere al Barengo (il maestro ceramista castellamontese che li ha realizzati ndr) il permesso di esporre l' opera fin dove e come crederà.
Quì unito ti mando un assegno di L. 1.800 per il pagamento che ti prego fare a mio nome, ritirando la ricevuta del Barengo.
La mia salute è discreta. La mia visita a Castellamonte avrà luogo, come al solito, in ottobre - forse nella prima metà di quel mese.
Vi saluto tutti cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
trovandomi nel paese delle fontine, te ne mando una, pregandoti di mandarne la metà a Lionello. Domani, fino a nuova indicazione il mio indirizzo sarà a Milano al Grand Hotel Continentale . Vi saluto tutti di cuore. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 14 dicembre 1904
Carissimo cognato,
nella prossima settimana riceverai per pacco postale un panettone di Milano, e con esse mando a te, a Virginia ed a tutta la famiglia, fin d'ora, i migliori auguri di buone feste. Se vuoi mandarmi un vasetto di miele delle tue api (ma uno solo), lo gusterò con piacere. Saluti cordiali per tutti. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 22 dicembre 1904
Carissimo cognato,
ringrazio te e Virginia per il miele ed i torcetti, che ho già gustato, e che sono eccellenti, tanto l'uno che l'altro. Non ho gustato le mele, ma hanno buona apparenza e la loro fragranza fa prevedere che saranno ottime anche esse. Del miele era più che sufficiente un vasetto, e basterà per i miei bisogni la metà di quello che mi hai spedito. Dunque ti prego di non mandarmi altro, poichè mangio fuori di casa.
Vi rinnovo a tutti l'augurio di buone feste e di buon capo d'anno.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 25 dicembre 1904
Carissimo cognato,
ho ricevuto da C.a Maestra Municipale M. Pia Bertolatti l'invito di concorrere ad una sottoscrizione per formare il fondo primitivo d'una società operaia femminile con cassa di maternità etc. Desidererei sapere da te se tale progetto è considerato come serio ed utile, e quali sono i suoi principali promotori.
Ti ringrazio anticipatamente delle notizie che mi manderai in proposito, ed intanto rinnovo a te, a Virginia, a tutti voi, i miei migliori voti di buon capo d'anno.
Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
ringraziandoti delle notizie datami con la tua lettera del 30 dicembre scorso, ti avverto che col mezzo delle poste ti ho fatto mandare L. 60, che ti prego di pagare al Comitato esecutore della nuova istituzione femminile, quando dal medesimo ti sarà richiesto. E rinnovando a te, a Virginia ed a tutta la famiglia i miei buoni auguri per l'anno che comincia, ti saluto cordialmente. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Roma, Trinità dei Monti 18 - 4 luglio 1905
Carissimo cognato,
sono dolente di non aver ricevuto notizie quali le desideravo della salute di Michelangelo. Fo voti e nutro speranza che il soggiorno di Castellamonte e le cure della madre lo rimettano completamente e rapidamente. Ti ringrazio di avermene scritto, e ti sarò riconoscente se continuerai ad informarmi. Per tua norma, ti avverto che io partirò da Roma venerdì prossimo 7 corrente, e sarò a Courmayeur (Hotel Royal) il sabato 8 sera. Ti stringo cordialmente la mano. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Caro cugino (trattasi del dottor Giovanni Croce ndr),
mi fo premura di ringraziarla d'aver accettato d'essere il padrino del mio nipotino (Costantino, il figlio di Lionello e Teresa Marten Perolin, nato il 29 aprile ndr). Spero che crescendo, imparerà da Lei, e da me, l'amore al lavoro - che dovrebbe essere per lui il migliore esempio e la migliore eredità.
Mi creda suo devotissimo e obbligatissimo cugino C. Nigra
&
mi affretto a rispondere alla tua lettera di ier l'altro, giuntami ora. Io non posso naturalmente fare alcun cangiamento alle clausole dell'atto di fondazione dell'istituzione del medico condotto di Villa. Nè d'altra parte intendo imporre la mia volontà al Municipio. Ma l'autorizzo a far sapere che sarei lietissimo che la nomina del nuovo Medico Condotto cadesse sopra di lei poichè son convinto che nessuno meglio di Lei eserciterebbe quest'ufficio a vantaggio della popolazione di Villa Castelnuovo. Ella può valersi, se crede, di questa mia lettera. Gradisca i miei più affettuosi sentimenti. Suo devoto cugino C. Nigra
PS. Per parte non avrei alcuna difficoltà a che Ella, se così conviene al Comune di Villa, sia scelto a medico condotto del predetto comune, pur continuando a tenere la sua residenza a Sale (il Comune di Sale Castelnuovo poco distante da Villa ndr).
&
Venezia, San Simeone Grande 928 - 2 dicembre 1905
Cara sorella,
ti prego di non inquietarti. La mia salute migliora. Ieri passai metà della giornata fuori di letto. Oggi farò altrettanto. D'ora innanzi ti manderò delle semplici cartoline. Ciò vorrà dire che continuo a migliorare. Vi saluto tutti di cuore.
Tuo affezionatissimo fratello Costantino
&
Nota: la grafia del Nigra inizia ad essere tremolante
Roma, Trinità dei Monti 18 - 21 aprile 1906
Carissima sorella,
Natale (il figlio di secondo letto ndr) mi ha scritto a tuo nome per avere le mie notizie, e per darmi le tue e quelle di Derossi. Fui lieto di apprendere che la vostra salute è eccellente, e me ne congratulo con tutta l
a famiglia. Io ho passato l'inverno, non ammalato ma malaticcio. Dopo il periodo d'influenza dell'autunno scorso, venne un periodo di estrema debolezza che perdura ancora. Ogni lavoro di mente o di corpo m'affatica. Esco di casa ogni giorno in carrozza, mi fo' condurre al sole quando c'è, e quì c'è molto spesso, e poi fo' una passeggiata di un'ora a piedi.
In somma dall'autunno in poi sono migliorato, ma non sono ancora contento. Il mio male più grave è che avrò tra poco 78 anni.
Continuate tutti a mantenervi in buona salute. Ti ho fatto mandare un panettone da Milano. Tuo affettuosissimo fratello Costantino
&
ringrazio molto della ospitalità che mi offri in tua casa anche quest'anno. Sai per esperienza che l'accetto sempre con piacere. Ed anche quest'autunno l'accetterò se potrò andare a farvi una visita. Ma ciò dipenderà dallo stato della mia salute. Sono ancora sofferente dell'influenza dell'inverno scorso. Mi sento molto debole specialmente sulle gambe. Ed ogni lavoro o sforzo m'affatica e mi spossa. L'andare e venire, ben inteso in vettura, lo stesso giorno da Castellamonte a Villa e viceversa sarebbe per me nello stato attuale una fatica eccessiva. E non so ancora se a Villa Lionello potrà accomodarmi due buone stanze, con gli accessori, una per me e una per il mio domestico, per dormire e soggiornarvi. I negoziati per la compera della casa Derossi: trascinano ancora e l'adattamento esigerà un tempo non breve. Ma se potrò fare la gita ti pregherò certamente di darmi l'ospitalità per una o due notti.
So che a casa tua si mangia bene e non vi manca nulla. Ma puoi dire a Virginia che purtroppo non potrò fare onore alla sua mensa, poichè i medici mi interdiscono la carne e il pesce, ed io vivo ora di latte e caffè con pane il mattino, ed a pranzo e cena debbo accontentarmi d'ova, legumi, minestre e frutta cotta.
Fino al 20 di questo mese starò quì a San Pellegrino. Ti farò sapere a suo tempo quello che potrò fare circa i miei movimenti. saluta Virginia e ricevi una buona stretta di mano del Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
San Pellegrino, Bergamo, Grand Hotel - 13 settembre 1906
Grazie delle buone notizie del nipotino e di Natale. Io proseguo la mia cura a queste acque, e spero averne qualche profitto. Ma non sono ancora del tutto contento. Saluta Virginia e voi tutti, augurandovi buona salute. Tuo affezionatissimo cognato Nigra
&
Torino, 8 ottobre 1906
Cara sorella,
per mezzo della posta ti fo rimettere L. mille, che spero ti giungeranno senza ritardo.
Mi rincrebbe molto di non aver potuto andare a farti una visita, come avevo desiderato; ma purtroppo non sono proprio nel caso di fare questo viaggio. Sono molto indebolito e non in condizione di muovermi ed affaticarmi.
Ho visto con molto piacere Derossi e Vico (il nipote Ludovico ndr), e mio figlio con sua moglie col bimbo hanno passato una giornata con me. Li ho trovati tutti in florida salute. Io partirò venerdì per Roma. Vi auguro a tutti un buon autunno. E spero di vedervi, se la mia salute si consolida, nella prossima estate.
Ti abbraccio affettuosamente. Tuo affezionatissimo fratello Costantino
&
Roma, 30 ottobre 1906
Cara sorella,
ho ricevuto ieri la cassetta che mi hai spedito, coi tre vasetti di frutta ed uno di pomo d'oro. Tutto arrivò in buone condizioni e ti ringrazio.
Mi è giunta oggi la dolorosa notizia della morte della nostra buona zia Clotilde. Ne sono profondamente afflitto. Essa fu costantemente afrfewttuosa per tutta la nostra famiglia, ed era l'una delle poche persone superstiti che ricordava e parlava con affezione dei nostri poveri genitori. Io la stimava e l'amava, e ne ero ricambiato da eguale stima ed affetto. Non so consolarmi della sua perdita.
Ho avuto dal cugino Gio Revelli la notizia che Angelo (il marito Derossi ndr) ha avuto qualche disturbo gastrico. Questa notizia mi turba, e vorrei essere assicurato che si è interamente rimesso. Fammi scrivere da Vico.
Le mie notizie lasciano ancora a desiderare. Ma spero di andar migliorando gradatamente. Credimi sempre Tuo affezionatissimo fratello Costantino
&
Telegramma da Roma - 23 dicembre 1906
Da alcuni giorni soffro d'accessi d'asma. Dolorosi ma non inquietanti. Negli intervalli sto alzato. Telegrafate processo malattia che spero si risolverà favorevolmente. Costantino
&
Telegramma da Roma - 24 dicembre 1906
Accessi asmatici continuano sebbene meno intensi. Tornerò a telegrafare. Costantino
&
Telegramma da Roma - 25 dicembre 1906
Passai notte abbastanza bene. Condizioni generali migliori. Costantino
&
Telegramma da Roma - 26 dicembre 1906
Continua miglioramento leggero. Costantino
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Telegramma da Roma a Mattioda Lodovico - 29 dicembre 1906
Conte Nigra malato. Accesso d'asma doloroso ma non inquietante. Notizie prese direttamente da Conte. Saluti auguri affettuosi. Cigliana
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Lettere al Figlio Lionello
Di lettere al figlio ne sono giunte a noi poche. Lionello rappresentò sempre un grosso problema per il padre. Manesco da bambino tanto da prendersi a botte col figlio di Napoleone III in Collegio a Parigi, da cui fu l'anno successivo trasferito in Germania. Poca voglia di studiare tanto che la Laurea in Mineralogia la conseguì a trent'anni compiuti.
Viveva alle spalle del padre che gli passava una pensione mensile, e faceva debiti che il padre doveva appianare. Si sposò anche all'insaputa del padre con cui si riappacificò soltanto negli ultimi anni di vita.
Il padre corrispondeva con lui prima tramite il fratello Michelangelo e poi, dopo la sua morte avvenuta nel 1893, tramite il cognato Angelo Derossi, secondo marito della sorella Virginia.
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Roma, 18 Trinità dei Monti - 3 dicembre 1899
Caro figlio,
giacchè Roma si trova sulla tua strada, io ti aspetterò quì. Ma ti prego di venire prima del 13 corrente. Avvertimi con un telegramma del giorno e dell'ora dell'arrivo. Ma procura di prendere il treno che parte da Torino alle 19 e arriva a Roma il giorno dopo alle 13.10. E' del resto il più comodo, se come credo, puoi dormire in vagone. Io andrò ad aspettarti alla stazione. Tuo affezionatissimo padre Nigra
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Vienna, 16 aprile 1900
Caro figlio,
rispondo alla tua del 10, ricevuta ieri. Sono disposto a comprare i beni del nostro cugino Luigi Nigra Roletto del Capriolo, cioè le due casupole e i terreni attigui ai nostri situati al Capriolo, non quelli posti altrove (Filia, Cornia etc). Quando sia tempo mandami le occorrenti informazioni sui beni stessi e sul prezzo.
Da quanto mi scrivi vedo che Luserna deve essere fuor discussione e così Baldissero. Io non voglio una bicocca, nè ambisco un castello. A me occorre naturalmente una casa, che si possa al bisogno accomodare, ma sopratutto spazio per girare a piedi, a cavallo, in carrozza, perchè il moto e l'aria aperta sono la mia salute. E ci vorranno anche alberi senza spazio; ed escludo anche le vigne. Anche S.Giorgio in Monferrato, che mi era stato di già proposto, va escluso per le stesse ragioni, non essendoci nè campi, nè boschi, nè prati, nè nude brughiere.
Sulle proprietà Parella-Vische-Roppolo mandami quando potrai informazioni un po' più estese, circa la misura degli ettari, il prezzo etc. Che cosa è il Brian? A chi appartiene? Ti auguro, a te e a tua moglie, buone feste di Pasqua.
Tuo affezionatissimo padre Nigra
PS. Spingi la compra Alessio
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Roma, 18 Trinità dei Monti - 9 novembre 1900
Caro figlio,
ho parlato con la Principessa Ginetti. Mi disse che non aveva intenzione di cedere la sua proprietà. Dunque da quel lato non c'è da pensare.
Tuo affezionatissimo padre Nigra
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Ricevuta del figlio in data 12 agosto 1904
Ricevo da mio padre il C.te C. Nigra la somma di Lire duemila ammontare della mia pensione per i mesi di Settembre, Ottobre e Novembre prossimi venturi.
Villa Castelnuovo - Lionello Nigra
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Villa Castelnuovo, 9 agosto 1904
Caro padre,
ho ricevuto oggi la tua lettera e mi sono affrettato a confabulare colla Sg.ra Chiono che ho trovato incrollabile nelle sue pretese di 90.000 lire. Questo presso è esorbitante, fuori da ogni ragione. So di buona fonte che la sola offerta per il complesso della proprietà fu di 14.000 L. e per la metà del tutto di L. 8.000 come ebbi a dirti. Ho dunque declinato senza rammarico di proseguire nelle trattative. Ho invece preso, con la suddetta Chiono, immediato accordo per l'acquisto di un appezzamento in Peagno e di un minuscolo bosco che essa non vuol separare dal precedente, sito vicino alla Guardia, a L. 20 per tavola di 38,6 metri più la casa in Peagno col terreno attiguo per L. 700. Se tu mi mandi Mille Lire e la mia pensione ti manderò subito l'istrumento rogato colla registrazione e il certificato ipotecario. Ciò che importerà in più delle mille lire me lo manderai con tuo comodo quando sapremo la somma esatta spesa da me. Se non hai nulla in contrario farò constare in istrumento solo 500 delle 700 lire per pagar meno al fisco ma se preferisci invece che figuri la somma integrale fammelo sapere. Quanto risparmi a questo titolo non comprendo la colonna Chiono. Spenderai molto più proficuamente al Castello, se come me ne dà affidamento. Boggio riesce a cavare qualcosa dal tuo attuale possesso.
Il proprietario del Dolce, dopo avermi promesso e fatto aspettare Lunedì e martedì non si è più lasciato vedere e cercatolo mi fu detto essere in montagna. Vedrai che anche costui ci domanderà l'Eldorado in cambio della sua acqua fresca! frutto delle sue indicazioni sui guadagni da farsi a tue spalle. Ad ogni modo lo stringo da vicino per avere una risposta precisa ed occorrendo gli darò una caparra. Essendo questo il solo mezzo da usarsi coi nostri del luogo per cui l parola è puro fiato.
In attesa di un riscontro ti abbraccio sudando per l'inusata temperie di questa canicola. Tuo affezionatissimo figlio Lionello Nigra
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Roma, 18 Trinità dei Monti - 22 marzo 1906
Caro figlio,
ho ricevuto la tua lettera e te ne ringrazio. Ti mando colla posta i piani della casa Derossi a Villa, che erano stati preparati l'anno scorso a cura di Gio Revelli.
La tua lettera non è incoraggiante per l'acquisto. D'altro lato nelle condizioni sempre precarie della mia salute, non posso occuparmi di quest'affare. Ti rivolgo adunque la domanda. Vuoi tu incaricarti di procedere alla conclusione di questo affare? Ti prego d'una risposta pronta e schietta ai seguenti quesiti:
1° Può la casa offrire un alloggio temporaneo per me, per un mio domestico, per un amico e per il suo domestico?
2° Si può ridurre una scuderia per quattro cavalli ed una rimessa per due landau?
3° Si può organizzare una cucina con l'alloggio per la cuoca?
4° Vi è posto per qualche persona di servizio (cocchiere, massaro o portiere)?
5° C'è modo di far comunicare per una scala interna le camere situate allo spigolo suddetto del 1° piano con quelle del 2°?
6° Si possono stabilire i WC inodori in numero sufficiente?
Puoi tu e vuoi tu incaricarti di questi aggiustamenti con Revelli?
Puoi tu e vuoi tu incaricarti dell'amministrazione?
Il reddito potrà coprire le imposte e le spese di conservazione e amministrazione?
La somma per la compra era calcolata, come vedrai dai calcoli annessi ai piani, a Lire 39.000. Bisognerà dedurre l'equivalente dei guasti e del disboscamento. Calcolando approssimativamente ma largamente, per qual somma si dovrà contare per aggiustar la casa, senza procedere a substruzioni etc? Ma tenendo conto che porte e finestre debbono essere in ordine? Esamina e rispondi. Quando avrò le tue risposte scriverò a Revelli per il si o per il no.
Mi congratulo per il tuo bel colpo sul balenotto. Veramente non m'attendevo a questa caccia di nuovo genere e veramente straordinaria. Auguro a te ed alla famigliola eccellente salute. Tuo affezionatissimo padre Nigra
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San Pellegrino Terme, Grand Hotel - 3 settembre 1906
Caro figlio,
risposta alla tua del 28 agosto. Consento che la compra sia fatta in capo a Nino (così dovuto chiamare famigliarmente il bimbo) coll'usufrutto a me prima, poi a te ed a tua moglie, se superstite e non passata a seconde nozze. In fretta ma cordialmente.
Tuo affezionatissimo padre Nigra
&
San Pellegrino Terme, Grand Hotel - 6 settembre 1906
Carissimo figlio,
ho ricevuto la tua del 17 corrente. Tutto ciò che mi scrivi sta bene. Per tua regola t'informo che il mio arrivo a Villa non sarà prima del 1° ottobre. Verrò probabilmente da Torino. Ma mi riservo di scriverti più tardi, e darti informazioni più precise. Intanto prendi nota di quella data. Forse ti pregherò di venirmi a prendere a Torino.
Tuo affezionatissimo padre Nigra
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Lettere alla Nuora Teresa Marten Perolin in Nigra
Vienna, 20 novembre 1893
Preg.ma signora Nuora,
oggi soltanto, tornato a Vienna, ho trovato la sua lettera del 9 C.te . Mi affretto a mandarle quì unito un assegno sulla manifattura di Cuorgnè per L. 500 a favore del Capo Mastro Vercellone, che la prego di rimettergli. Prendo atto con piacere di quanto ella mi scrive. Io fo assegno sopra di Lei perchè voglia continuare a far buona compagnia e a dare buoni consigli a mio figlio. Entrambi potranno contare sulla mia benevolenza. Suppongo che Lionello trovasi in Sicilia e pertanto dirigo a Lei questa lettera assicurata. Voglia credermi, come sono sinceramente
Suo devotissimo suocero Nigra
Albero Genealogico Famiglia Nigra