COSTANTINO NIGRA
Una personalità poliedrica ed un protagonista del Risorgimento
Costantino Nigra (Villa Castelnuovo, 11 giugno 1828 – Rapallo, 1º luglio 1907) è stato un filologo, poeta, diplomatico e politico italiano.
Infanzia e studi
Nacque l'11 giugno del 1828 presso Villa Castelnuovo - oggi Castelnuovo Nigra in provincia di Torino - da Ludovico Nigra e Anna Caterina Revello. Il padre lavorò come cerusico locale e partecipò come medico nell'armata di Napoleone Bonaparte e in seguito come patriota ai moti insurrezionali del 1821; la madre Anna Caterina era imparentata con Gian Bernardo De Rossi (1742–1831), un orientalista molto apprezzato a livello internazionale. Costantino fu molto legato ai suoi genitori e ai suoi fratelli, in particolar modo al fratello minore Michelangelo che a causa di uno spericolato gioco di Costantino perse un occhio in tenera età.
Compì i primi studi a Castellamonte, poi a Cuorgnè e in seguito ad Ivrea dove concluse il secondo ciclo scolastico. Nel 1845, grazie ad una borsa di studio, poté iscriversi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Torino, nonostante il grande interesse per la poesia e la letteratura.
Nel corso degli studi universitari non nascose (1848) il sostegno al conflitto bellico del Piemonte con la potenza imperiale austriaca, tanto che decise di arruolarsi nel corpo dei Bersaglieri studenti, come volontario. Partecipò alle battaglie di Peschiera del Garda, Santa Lucia e Rivoli, dove fu ferito ad un braccio. Già l'anno seguente rientrò a combattere, assistendo alla sconfitta di Novara. Ripresi gli studi dopo la parentesi bellica, riuscì a laurearsi in legge nell'università torinese.
Vita politica
Ottenuta la laurea egli entrò con il modesto incarico di applicato volontario al Ministero degli Esteri e qui in breve tempo ottenne la stima e benevolenza dei propri superiori, facendosi apprezzare dallo stesso Ministro, allora anche Presidente del Consiglio, Massimo D'Azeglio. Ed è in questo periodo che il Nigra inizia anche a mostrare le sue doti in campo artistico tanto da ricevere le lodi dal grande letterato dell'epoca Alessandro Manzoni. A D'Azeglio successe il conte Camillo Benso di Cavour nella carica di Primo Ministro e fu lo stesso D'Azeglio a segnalare al suo successore il giovane collaboratore. Ha qui inizio il più straordinario rapporto tra il grande statista e il suo giovane collaboratore che durerà fino alla morte di Cavour (6 giugno 1861); mano a mano che prosegue, il rapporto fra i due diviene sempre più intenso. Nei primi anni, dal 1852 al 56, il Nigra svolgerà normale attività presso il ministero in Torino e poi inizierà la carriera diplomatica che lo porterà ad essere testimone ed artefice dei più straordinari eventi della storia del XIX secolo. Nel 1855 Costantino prende in moglie Emerenziana Vegezzi Ruscalla, una fanciulla diciassettenne, da cui avrà un figlio, Lionello, ma i due caratteri troppo diversi e la carriera del Nigra li separeranno dopo poco. |
Nigra è al seguito di Cavour e del Re Vittorio Emanuele II sia a Parigi che a Londra e poi partecipa al Congresso di Parigi per raccogliere i frutti della spedizione piemontese in Crimea; in questa occasione è già promosso Console di prima classe con mansioni di Capo Gabinetto del ministro. Cavour sente la necessità di avere un uomo di sua completa fiducia che lo rappresenti alla corte di Napoleone III e ha così inizio la straordinaria avventura di Nigra a Parigi. In breve diverrà il personaggio del piccolo regno di Sardegna più ammirato a corte ed entrerà in stretti rapporti con lo stesso Imperatore e anche con l'imperatrice Eugenia, di norma abbastanza ostile agli italiani. Su questo suo rapporto con l'imperatrice tanto si è parlato all'epoca da chi voleva intravedere una relazione, che però il Nigra da perfetto gentiluomo sempre negò, e di cui non esiste alcuna traccia concreta. Il grande scrittore Salvator Gotta dedicò anche il suo romanzo "Ottocento" alla figura del Nigra a Parigi ed al suo fantasioso rapporto con l'imperatrice. |
A Parigi il Nigra conobbe anche la famosa Virginia Oldoini di Verasis contessa di Castiglione, donna di incantevole bellezza anch'essa inviata da Cavour per convincere l'imperatore alla causa italiana. Il problema era convincere l'imperatore a scendere in guerra contro l'Austria a fianco dell'esercito piemontese e certamente i risultati non mancarono, poiché nel 1859 iniziò la seconda guerra di indipendenza con Napoleone III e le sue truppe furono al fianco dell'esercito piemontese. All'armistizio di Villafranca il Nigra fu unico testimone del furibondo litigio tra Cavour e il Re. |
Dopo un breve periodo di assenza di Cavour dal governo per sue dimissioni, il conte Cavour torna ad essere primo ministro ed invia il suo uomo di fiducia come Governatore nell'appena annesso Regno di Napoli. Di tutte queste vicende rimane oggi un ricco carteggio costituito dalle lettere, note diplomatiche e dispacci intercorsi tra il Nigra e il suo Ministro Cavour, un archivio ricco di pensieri e di tutta la storia di quella mirabile epoca. Dal carteggio si evince il rapporto di reciproca stima e amicizia tra lo statista e il suo diplomatico e come Cavour abbia la necessità di ricevere conforto, anche morale, dal suo collaboratore diventato un protagonista della scena diplomatica. |
In seguito alla morte di Cavour, il Nigra tornerà a Parigi per ancora molto tempo in veste di Ministro Plenipotenziario di Sua Maestà il Re d'Italia, e sarà lo stesso imperatore a congratularsi con lui per il titolo ricevuto. La leggenda del Nigra è ricca di episodi sulla sua vita a corte, fra i quali spicca l'episodio più noto e certamente avvenuto, detto della gondola veneziana, in cui il Nigra improvvisa un canto all'imperatrice nel laghetto del castello di Fontainebleau, su una imbarcazione, una gondola per l'appunto. Il canto conteneva un invito all'imperatrice di non ignorare Venezia oppressa dal dominatore austriaco che attendeva di essere liberata. Ma sarà invece il Nigra a dover "liberare l'Imperatrice" quando nel 1870 dopo la capitolazione di Napoleone III a Sedan, la Francia dichiarò a furor di popolo la caduta dell'impero e Costantino Nigra aiutò l'Imperatrice Eugenia a fuggire dalla reggia della Tuileries assediata dal popolo. Nigra rimase fino al 1876 a Parigi e successivamente ebbe incarichi di ambasciatore alla corte di San Pietroburgo, alla corte della regina Vittoria a Londra e poi presso Sua Maestà l'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, ove rimase fino alla pensione nel 1904, ripetutamente rifiutando offerte di ritornare a Parigi. |
I rapporti tra Nigra e il Re Vittorio furono quasi sempre piuttosto freddi perché il sovrano vedeva nel Nigra il fidato amico e collaboratore di Cavour, a lui sempre ostile, e solo dopo la morte di Vittorio Emanuele II, il successore Umberto I riconoscerà i meriti dell'opera svolta dal Nigra a favore del Regno, concedendogli, motu proprio, il titolo comitale trasmissibile anche al primogenito, e poi ancora insignendolo del Collare dell'Annunziata, massimo titolo d'ordine sabaudo che lo riconosceva Cugino del Re e infine nominandolo senatore del Regno. |
Nigra uomo di cultura
Al termine della carriera diplomatica Nigra si ritira a Venezia acquistando uno splendido palazzo sul Canal Grande poi ancora un palazzo a Trinità dei Monti in Roma. A fianco di Costantino in quest'ultimo periodo appare la figura di una nobile veneziana, la contessa Elisabetta Francesca Albrizzi. |
In tutto questo lungo tempo ben distante dal suo amato Canavese, egli non dimenticò mai i luoghi di origine e, seppur diradando le visite, appena libero da impegni quando gli era possibile incontrava i suoi parenti più stretti a cui era molto legato, e per dissidi con il figlio Lionello, preferiva recarsi a Castellamonte dalla sorella Virginia piuttosto che nella casa avita di Villa Castelnuovo. |
Per tutta la sua vita, quando i gravi impegni del suo incarico glielo permettevano, il Nigra aveva dedicato anche la sua conoscenza sorretta dal suo amore per la terra di origine allo studio e alla ricerca filologica della cultura canavesana; egli produsse mirabili scritti e saggi e addirittura eseguì traduzioni in versi di Catullo dell'opera "La chioma di Berenice" e, coadiuvato dall'amico Delfino Orsi, raccolse e commentò "Le Sacre Rappresentazioni Canavesane". L'opera che consegna il Nigra ai posteri, ed al tempo stesso diviene una pietra miliare nel campo degli studi antropologici e filologici, è senza dubbio "I Canti popolari del Piemonte" cui il Nigra dedicò molti anni della sua vita, ricercando e raccogliendo antiche canzoni di cultura popolare. Ancora dedicò grande impegno e scrisse meravigliose poesie in cui il tema che traspare è sempre l'amore per la sua terra natia e le genti che la popolano. |
Dedicò anche gli ultimi anni della sua vita a raccogliere memorie della sua attività per consegnare ai posteri il racconto della storia del Risorgimento italiano dal punto di vista di chi quella storia non solo l'aveva vissuta ma anche l'aveva fatta, ma alla sua morte l'enorme dossier del suo lavoro risultò scomparso. Qualcuno pensa che sia stato lo stesso Nigra a dare alle fiamme nel suo camino del palazzo di Venezia il manoscritto, mentre qualcuno ottimisticamente pensa che un giorno riapparirà. Solo pochi brani dell'opera sono giunti fino a noi perché pubblicati in anteprima su una antologia. Gli ultimi anni furono vissuti dal Nigra con furore, moralmente stanco e sentendosi fuori da quel mondo che era stato tutta la sua vita. Riappacificatosi con il figlio nell'ultimo periodo della sua vita, morì con lui accanto a Rapallo il giorno 1 luglio 1907 nella villa Tigullio e le sue spoglie furono traslate nella cappella del cimitero di Villa Castelnuovo, che era stata fatta erigere da lui stesso per onorare i genitori e il fratello che già riposavano lì. |
Onorificenze
Fu membro di numerose Accademie italiane e straniere:
Accademia dei Lincei
Accademia delle Scienze di Torino
Accademia delle Scienze di Vienna
Istituto Lombardo di Scienze, Lettere e Arti
Ateneo di Venezia
Accademia di Irlanda
Università di Edimburgo con la laurea honoris causa
Università di Cracovia con la laurea honoris causa
Gli furono attribuite molte Onorificenze Europee ed extra europee:
Cavaliere dei SS Maurizio e Lazzaro
Gran Croce della Corona d’Italia
Gran Cordone dell’Ordine Mauriziano
Gran Cordone dell’Ordine di S.Alessandro Newski di Russia
Gran Cordone dell’Ordine del Sole e del Leone di Persia
Gran Croce dell’Ordine di Cristo di Portogallo
Grande Ufficiale della Legion d’Onore di Francia
Grande Ufficiale del Regno d’Italia
Commendatore dell’Ordine di Isabella La Cattolica di Spagna
Cavaliere dell’Ordine di Danebrog di Danimarca
Cavaliere dell’Ordine dell’Aquila Rossa di Prussia
Cavaliere dell’Ordine del Medidié Ottomano
Costantino Nigra fu nominato Conte dal Re Umberto I l’8 Marzo 1886.
Fu nominato senatore a vita nel 1892.
66 Città italiane gli hanno dedicato una via
5 Scuole sono state a lui intitolate
Il Ministero degli Esteri gli ha dedicato la principale Sala Riunioni della Farnesina
Opere letterarie
Notevole la produzione letteraria in molti campi del sapere umano.
itolo |
contenuto |
Anno 1° pubblicazione |
I Canti popolari del Piemonte |
Raccolta di testi di canzoni popolari |
Loescher-Torino-1888 |
Il Natale in Canavese |
Testo e commenti di rappresentazione religiosa in Valle Sacra |
Roux-Torino-1894 |
La Passione in Canavese |
Testo e commenti di rappresentazione religiosa in Valle Sacra |
Roux-Torino-1895 |
Il Giudizio Universale in Canavese |
Testo e commenti di rappresentazione religiosa in Valle Sacra |
Roux-Torino-1896 |
Il Dialetto di Viverone |
Chiarimenti su origine e lessico |
Miscellanea Ascoli-1901 |
Fonetica del dialetto della Valle Soana |
Chiarimenti su origine e lessico con appendice sul gergo valsoanino |
Loescher-Torino-1874 |
Eporediensia |
Trattazione dell’Etimologia del nome della città di Ivrea |
Società Storica Subalpina-1900 |
Vocabolario Valdostano |
Elencazione dei nomi con la pronuncia |
1897 |
La Rassegna di Novara |
Carme sull’epopea del 1849 |
Barbera-Roma-1875 |
Per le nozze di Alessandrina D’Azeglio con il marchese Ricci |
Epitalamio |
Genova-1852 |
In morte di Silvio Pellico |
Carme in onore dell’illustre italiano |
Gazzetta Popolo-Torino-1854 |
Idillii |
Raccolta di poesie bucoliche |
Nuova Antologia-Roma-1893 |
Inni su Diana ed i Lavacri di Pallade |
Traduzione in versi dei poemi di Callimaco |
Loescher-Torino-1892 |
Saggio lessicale di basso latino curiale |
Oltre 200 vocaboli, raccolti da una trentina di Statuti in latino di città piemontesi, illustrati e spiegati |
Tip.Sociale-Pinerolo-1920 |
Glossae Hibernicae veteris codicis taurinensis |
Ricerca etimologica |
Loescher-Parigi-1869 |
Gloses Irlandaises du Manuscript de Milan |
Ricerca etimologica |
Revue Celtique 1872 V. I |
Goidelica |
Ricerca etimologica |
Whitley Stokes - 1872 |
Grammatica Celtica dello Zeuss |
Ricerca etimologica |
Whitley Stokes - 1872 |
Les gloses Irlandaises du manuscript de Berne |
Ricerca etimologica |
Revue Celtique - 1873 V II |
Ai compagni caduti in guerra |
Elegia per gli studenti bersaglieri caduti nella guerra del 1848-49 |
1849 |
All’Italia |
Poesia patriottica |
Gazzetta Popolo-Torino-1907 |
Notizie storiche intorno al borgo di Santhià |
Ricerca storica |
Vercelli-1876 |
Le Comte de Cavour e la Comtesse de Circourt |
Raccolta di lettere |
Roux-Torino-1894 |
Note etimologiche e lessicali |
Dissertazione tecnica |
U.T.C.-Perugia-1905 |
La Chioma di Berenice |
Traduzione in versi del poema di Callimaco |
Hoepli-Milano-1891 |
L’idea del sostrato celtico ai canti epico-lirici romanzi |
Considerazionietimologiche |
Archivio Glottologico |
La Romanza di Tristano e Isotta |
Leggenda raccontata in versi |
Tipografia Senato-Roma-1897 |
Le reliquie celtiche |
Il manoscritto irlandese di San Gallo illustrato |
Loescher-Torino-1872 |
Ricordi Diplomatici (1870) |
Racconto degli avvenimenti precedenti la guerra franco prussiana del 1870 |
Nuova Antologia-Roma-1895 |
Sulle origini e sulle ramificazioni della casa marchionale d’Ivrea in relazione a casa Savoia |
Ricerca storica |
Bovo & Baccolo-Saluzzo-1900 |
Uno degli Edoardi in Italia; favola o storia? |
Dissertazione sulla scoperta della tomba di un Edoardo Re d’Inghilterra |
Nuova Antologia-Roma-1901 |
Impressioni di lettura |
In Pullè Leopoldo:Fra i saltimbanchi, La cugina-commedia |
Treves-Milano-1907 |
Guida itinerario per le Valli dell’Orco,Soana e Chiusella |
Guida turistica delle valli del Canavese scritta con Vaccarone |
Casanova-Torino-1869 |
L’Uomo selvaggio |
Leggenda commentata |
Rivista Critica della letteratura Italiana-Anno 7 N.1 |
Postille lessicali sarde |
Considerazioni etimologiche |
|
Il codice irlandese dell’Ambrosiana |
Studio della lingua celtica |
Archivio Glottologico Italiano 1878- Vol V |
Versions pièmontaises de la chancon populaires de Renaud |
Canzoni popolari |
Romania - 1882 T.XI |
Un documento in dialetto piemontese del 1410 |
Sul dialetto piemontese |
Romania - 1882 T. XIII |
Note etimologiche e lessicali |
Dissertazione di glottologia |
Romania - 1897 T.XXVI |
Il dialetto di Viverone |
Loescher, Torino - 1901 |
|
Nomi romanzi del collare degli animali da pascolo |
Dissertazione etimoligica |
Zeitschrift fur Romanische Philologie - 27 maggio 1903 |
Postille lessicali sarde |
Note sul dialetto sardo |
Archivio Glottologico - 1901 V. XV |
Une ancienne glosse irlandaise |
Note lessicali |
Revue Celtique - 1903 V. XXIV |
Metodo di investigazioni nella storia delle parole |
Note di etimologia |
Zeitschrift fur romanische philologie 8 febbraio 1904 |
Metatesi |
Note di etimologia |
Zeitschrift fur romanische philologie 8 febbraio 1904 |
Nigra Filologo
I Canti popolari del Piemonte costituiscono una delle opere più valide della -filologia folcloristica del secolo scorso. Editi nel 1888 essi sono il frutto di un'opera vigile e coscienziosa iniziata fin dal 1854, nell'epoca, cioè, in cui il Nigra cominciò a pubblicare su alcune riviste italiane e straniere — « Il Cimento », « La Rivista Contemporanea », « Romania », ecc. una serie di canzoni popolari che non solo rivelarono un nuovo filone della poesia popolare italiana, ma impegnarono il raccoglitore a delineare una nuova metodologia nella raccolta del materiale.
I Canti popolari del Piemonte, nei quali il Nigra utilizzò i materiali già raccolti e rielaborò i risultati cui era giunto, non sono infatti soltanto un'opera di filologia, ma un saggio di storia della poesia popolare, o meglio, un quadro storico-filologico non certo privo di ombre, ma ricco di scorci che continuano a conferire all'insieme vita e calore.
Si può anzi affermare che i Canti popolari del Piemonte, con la relativa problematica che li anima, sono stati e restano tuttora il banco di prova dei maggiori folcloristi italiani ai quali il Nigra ha aperto una nuova provincia del sapere.
Il volume include i canti raccolti, in vari tempi e in quasi ogni parte del Piemonte, da Nigra e da molti suoi collaboratori. Il maggior spazio del libro è preso dalle canzoni d'indole profana che, per la materia trattata, sono storiche, o romanzesche, o domestiche e amorose. per agevolare la lettura dei testi piemontesi fu messa anche una traduzione italiana ed aggiunto anche un breve repertorio lessicale di quelle voci dialettali che più si scostano dalla forma italiana.
Il volume include Canti narrativi (153), Orazioni e giaculatorie religiose (6), Cantilene e rime infantili (11), Strambotti (183) e Stornelli (10). Sono pubblicati anche alcuni spartiti musicali di alcune canzoni.
Sintesi della sua carriera diplomatica
1852 Nominato segretario particolare del Presidente del Consiglio Cavour
- Applicato di 4° classe (dirigente del Ministero)
- Capo di Gabinetto di Cavour al Congresso di Parigi
- Vice Console di 1° classe
- Console di 1° classe
- Ministro Plenipotenziario a Parigi
- Governatore delle Province Meridionali (ex Regno di Napoli)
1862-1876 Ambasciatore d’Italia a Parigi
- Ministro Plenipotenziario per il Trattato di Commercio con la Francia
- Ministro Plenipotenziario per la Conferenza sulla Grecia
Ministro Plenipotenziario per la Convenzione Postale con la Francia
- Ministro Plenipotenziario per la Convenzione Monetaria
- Internazionale
- Ministro Plenipotenziario per la Conferenza Metrica Internazionale.
1876-1881 Ambasciatore d’Italia a San Pietroburgo
1882-1884 Ambasciatore d’Italia a Londra
- Ministro Plenipotenziario per la Conferenza sugli Affari Egiziani
1885-1903 Ambasciatore a Vienna
- Ministro Plenipotenziario per le proprietà artistiche e letterarie.
- Senatore del Regno d’Italia
- Ministro Plenipotenziario alla Conferenza Internazionale della Pace
- all’Aja.